Tinder, l’applicazione mobile per single, ha una classifica interna dei suoi utenti basata sulla loro “desiderabilità”.
L’app, che grazie alla geolocalizzazione e ad un sistema preferenze incrociate promette di far incontrare i single, avrebbe sviluppato un suo proprio sistema interno di valutazione parallelo allo swipe a sinistra o a destra con cui permette ai suoi utenti di esprimere apprezzamento per le foto degli altri utenti.
Secondo quanto riferisce Fast Company , che ha avuto accesso a tale sistema, Tinder avrebbe catalogato i suoi utenti in base ad un punteggio che ne premia la desiderabilità .
Il sistema di reputazione è stato chiamato internamente “ELO ranking”, un concetto mutuato dagli scacchi e spesso utilizzato nei tornei di diversi giochi online: esso, in pratica, assegna un voto ai giocatori in base ai risultati delle performance passate ed agli “accoppiamenti”, per esempio attribuendo più punti ad un utente che ha ricevuto l’approvazione da un altro utente che a sua volta ha ricevuto un alto numero di apprezzamenti.
Pur non essendo disponibili pubblicamente, tali dati sarebbero utilizzati poi da Tinder per accoppiare tra loro quegli utenti che hanno un raking ELO più alto.
Il tutto non sarebbe basato esclusivamente sull’aspetto esteriore, anzi: secondo quanto riferisce il CEO di Tinder Sean Rad, il sistema di rating non è solo legato “al maggior numero di swipe a destra ricevuto (che corrisponde nell’app al gesto necessario ad approvare un altro utente di cui viene visualizzata una sola fotografia)”, ma è basato su un complesso algoritmo su cui si è lavorato per più di due mesi e mezzo.
Claudio Tamburrino