In Pakistan le autorità hanno deciso di bloccare cinque applicazioni di dating, incluse le ben note Tinder e Grindr. Le altre tre rispondono ai nomi di Tagged, Skout e SayHi. La motivazione ufficiale: contribuiscono a diffondere “contenuti immorali” e non operano in modo conforme a quanto previsto dalle leggi in vigore nel paese.
Pakistan: ban per cinque applicazioni di dating
La PTA (Pakistan Telecommunications Authority) ha reso noto di aver notificato la decisione alle software house che le gestiscono, portando alla loro attenzione gli “effetti negativi” derivanti dall’impiego delle app. Non è stata fornita alcuna risposta entro i tempi previsti e questo ha condotto alla messa al bando. Come si legge nel comunicato qui sotto, il ban imposto da Islamabad potrebbe essere revocato nel caso in cui i responsabili dei servizi dovessero introdurre una moderazione ritenuta sufficientemente efficace.
Press Release: PTA has blocked access to five dating/live streaming applications i.e. Tinder, Tagged, Skout, Grindr and SayHi. pic.twitter.com/gFJxsgcn6m
— PTA (@PTAofficialpk) September 1, 2020
Non è la prima volta che il Pakistan, nel nome di una presunta immoralità dei contenuti, impedisce l’accesso o la fruizione di una piattaforma o di un servizio. Ormai diversi anni fa Google ha realizzato una versione apposita di YouTube concedendo al governo centrale la libertà di intervenire eliminando i filmati non graditi e il mese scorso le autorità hanno minacciato di bloccare TikTok per ragioni del tutto simili. Oltre un decennio fa su queste pagine si è scritto inoltre dell’oscuramento di Wikipedia.