Gli operatori di telefonia, come sanno i lettori di Pi Telefonia , sono spesso protagonisti di casi di pubblicità ingannevole , che l’ Antitrust spesso decide di sanzionare. Sulla base dei provvedimenti, l’ Unione Nazionale Consumatori ha stilato una poco edificante classifica, che vede in testa Telecom Italia .
“Anche per il 2007 – spiega l’Unione Nazionale Consumatori in una nota – Telecom Italia-TIM si aggiudica il primo posto nella speciale classifica della pubblicità ingannevole nelle TLC con 10 provvedimenti dell’Antitrust a suo carico, tra fisso e mobile, e quasi 630.000 euro di multe da pagare. Segue staccata Vodafone con 4 provvedimenti (per un totale di quasi 228.000 ero di multe) e quindi gli altri operatori”.
L’Osservatorio sulla pubblicità ingannevole istituito presso l’UNC ricorda inoltre che già nel 2006 l’incumbent si era guadagnato la medesima posizione, con 8 provvedimenti che sanzionavano altrettante pubblicità ingannevoli. “Non stupisce quindi che gli italiani siano in Europa i consumatori più insoddisfatti dei servizi di telefonia fissa e mobile, secondo quanto emerge da una recente indagine della Commissione europea” osserva l’UNC.
La classifica riapre, presso i consumatori, la discussione circa l’efficacia dei provvedimenti sanzionatori dell’Antitrust: nessuno si stupisce più dei casi rilevati dall’Authority, né suscita meraviglia la recidività degli operatori in questa pratica. Molto spesso, inoltre, le sanzioni arrivano mesi e mesi dopo la violazione contestata, e questo è dovuto alla lentezza dell’iter istruttorio .
Tutto questo fa supporre che le multe, finora sempre di importo irrisorio rispetto al volume d’affari generato dalle compagnie telefoniche – ripetono ora i consumatori – possano essere considerate alla stessa stregua di costi pubblicitari ed è per questo motivo che il potere sanzionatorio dell’Authority necessiterebbe di un corposo rafforzamento, che possa portare a provvedimenti realmente esemplari e dissuasivi.
Dario Bonacina