È multimilionaria la multa che l’Authority Antitrust UE ha comminato a Telefonica : la compagnia telefonica spagnola dovrà pagare qualcosa come 151.875.000 di euro per “abuso molto grave della sua posizione dominante sul mercato della banda larga in Spagna”. Un provvedimento che viene raccontato in queste ore in tutto il mondo e che potrebbe secondo qualcuno essere solo il primo di una serie, destinata ad interessare anche altri paesi.
“Telefonica – si legge nel comunicato che riporta le dichiarazioni rese dal Commissario Antitrust, Neelie Kroes – ha imposto prezzi non equi, attraverso la riduzione dei margini fra il prezzo all’ingrosso applicato ai concorrenti e quello al dettaglio applicato ai clienti”. Un contegno che “ha indebolito i competitor, rendendone difficile la loro continuità e crescita sul mercato: sono stati costretti a subire perdite per raggiungere i prezzi al dettaglio di Telefonica”.
E ciò ha portato ulteriori svantaggi: alcuni diretti, per gli utenti spagnoli, che “pagano il 20% in più della media UE per l’accesso a Internet in banda larga”; altri indiretti: “la penetrazione della banda larga in Spagna è del 20% inferiore alla media UE e la sua crescita quasi del 30% inferiore”. “Quando i consumatori e le imprese sono danneggiati su un mercato così rilevante, tutta l’economia ne soffre – ha sottolineato la Kroes – non permetterò alle compagnie dominanti di fissare prezzi che mettono a rischio la liberalizzazione delle telecomunicazioni”.
Sul provvedimento che colpisce Telefonica, il commissario ha aggiunto un commento in relazione alle sanzioni – di importo molto inferiore – comminate precedentemente in casi simili: “Non hanno evidentemente avuto un sufficiente effetto dissuasivo. E io – ha ribadito – voglio lanciare a tutti gli operatori un segnale forte e chiaro: non tollererò comportamenti analoghi da parte di altre aziende dominanti a danno dei consumatori”.
L’importo è considerevole , sebbene un’azienda delle dimensioni di Telefonica possa incassare il colpo senza dissanguarsi. Il che non è detto che avvenga: Telefonica intende presentare ricorso davanti alla Corte di giustizia del Lussemburgo contro il provvedimento UE, come ha immediatamente dichiarato in un comunicato in cui “gira” all’Autorità TLC spagnola le accuse che le vengono addebitate.
La portata del provvedimento piace invece ai consumatori di ADUC , che per bocca del presidente Vincenzo Donvito dichiarano: “La prima cosa a cui abbiamo pensato, dopo aver letto che l’importo della multa era di 151.875.000 euro, è alle vicende di casa nostra, in particolare alle ultime due multe che l’ Antitrust ha comminato a Telecom Italia per 64.600 e 70.100 euro. Importi ridicoli”.
“Auspichiamo – commenta l’associazione – che il nostro Antitrust prenda lezione dal suo equivalente comunitario, sempre che il legislatore gli dia questo potere e sempre che lo stesso legislatore abbia intenzione di creare e alimentare un libero mercato e non finto come quello di oggi”. Ma ADUC, in un’ultima riflessione, chiedendosi quanto valga la pena affidare ad un incumbent la gestione di una rete costruita in regime di monopolio, sottolinea l’opportunità di affidare queste reti a gestori realmente indipendenti: “Non solo ci sarebbero meno tentazioni e i prezzi sarebbero più bassi, ma spenderemmo tutti meno soldi, soprattutto nel far lavorare meno i vari Antitrust”.
L’intento di Neelie Kroes, che dichiara non voler tollerare “comportamenti analoghi da parte di altre aziende dominanti a danno dei consumatori”, riecheggia nelle orecchie di utenti e operatori italiani, soprattutto alla luce delle recenti novità in materia di Bitstream , per la quale è stato da più voci chiesto un celere intervento delle Authority ( TLC e Antitrust ) con l’obiettivo di una revisione dell’offerta formulata da Telecom Italia, che possa essere il più possibile allineata alle tariffe dei Paesi europei più evoluti.
Dario Bonacina