A ben dieci anni di distanza dal debutto della versione precedente, in questi giorni il protocollo Transport Layer Security (TLS) è stato aggiornato alla release 1.3 con novità significative sia sul fronte della sicurezza che su quello delle performance per le comunicazioni Web sicure.
A occuparsi, come sempre, dell’approvazione del nuovo standard è stata la Internet Engineering Task Force (IETF), organo di controllo degli standard di Internet che ha deciso di ratificare la 28esima bozza di TLS 1.3 a versione definitiva e quindi ufficiale del protocollo.
TLS 1.3 arriva ad aggiornare lo standard TLS 1.2 introdotto nell’oramai lontano 2008, un update che abbandona gli algoritmi crittografici (per l’ hashing e la cifratura delle comunicazioni) più vecchi e insicuri come MD5 e SHA-224 in favore di algoritmi oggi considerati molto meno attaccabili come ChaCha20, Poly1305, Ed25519, x25519 e x448.
Ma TLS 1.3 migliora le comunicazioni HTTPS anche sul fronte delle prestazioni, visto che ora il protocollo è in grado di stabilire il collegamento tra client e server (handshake) molto più velocemente, di ridurre la latenza delle connessioni e di “ricordare” lo stato di un collegamento con un host già contattato in precedenza. TLS 1.3 è inoltre protetto contro i gli attacchi pensati per forzare il downgrade degli algoritmi di protezione.
TLS 1.3 diventerà ora parte integrante dei browser Web più popolari , mentre il resto dell’infrastruttura di rete – intermediario indispensabile per veicolare le comunicazioni di rete tra client e server – dovrà necessariamente subire interventi di aggiornamento molto più estesi e costosi .
Proprio per evitare questi costi, gli istituti finanziari avevano richiesto a IETF la possibilità di inserire una “backdoor” all’interno dello standard TLS 1.3 così da decriptare facilmente le comunicazioni per rendere compatibili i loro network. Una richiesta rispedita subito al mittente, visto che avrebbe reso qualsiasi sforzo di sviluppo del nuovo standard assolutamente vano.
Alfonso Maruccia