TMSC e Sony: il futuro dei semiconduttori è in Giappone

TMSC e Sony: il futuro dei semiconduttori è in Giappone

La Taiwan Semiconductor Manufacturing Co e Sony sono pronte a investire per la costruzione di un grande impianto di semiconduttori in Giappone.
TMSC e Sony: il futuro dei semiconduttori è in Giappone
La Taiwan Semiconductor Manufacturing Co e Sony sono pronte a investire per la costruzione di un grande impianto di semiconduttori in Giappone.

Nel momento di massima crisi nel mondo dei semiconduttori, gruppi quali la taiwanese TSMC e la giapponese Sony iniziano a programmare il futuro. Secondo le indiscrezioni i due gruppi avrebbero infatti trovato sponda nel governo giapponese e sarebbero dunque al lavoro per mettere in piedi un ambizioso progetto da 7 miliardi di dollari.

TSMC e Sony, chip per il Giappone

Secondo quanto emerso, TSMC e Sony sarebbero infatti pronte a investire circa 400 miliardi di yen a fronte di un coinvestimento similare da parte delle autorità del Sol Levante. Il vantaggio di sistema sarebbe importante perché, oltre a portare in Giappone lavoro e investimenti di filiera, si consentirebbe un approvvigionamento costante ed affidabile di microchip per tutti gli altri gruppi attivi in loco (dalla stessa Sony, fino alla Toyota). Una grande operazione, insomma, che profuma di libertà: il Giappone uscirebbe dal giogo della scarsità di chip e potrebbe investire per rilanciare la propria economia attraverso i grandi nomi della propria industria tecnologica. L’operazione giapponese spiega inoltre chiaramente quanto si sta già facendo su questo fronte in Europa e USA, dove il problema è stato affrontato con modalità similari: investimenti per aggirare la scarsità e per guadagnare autonomia.

L’area identificata sarebbe quella della prefettura di Kumamoto (nel sud del Paese, a poca distanza da Nagasaki) e già entro il 2024 la produzione potrebbe essere a regime. Un piccolo grande scacco per la Cina, ovviamente, che deve così subire ulteriori pressioni su un’economia che – dopo anni di crescita a doppia cifra – deve ora fare i conti con timori sempre più fondati di instabilità. Se il Giappone entra nel mercato dei chip, l’Europa investe e gli Stati Uniti ricostruiscono la filiera, entro pochi anni il settore sarà completamente ridisegnato: tra le righe di questo percorso scorre gran parte delle opportunità che i mercati del prossimo decennio andranno a cogliere. Il futuro di Taiwan passerà anche e non solo per queste sfumature della geopolitica internazionale.

Fonte: Reuters
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Pubblicato il
13 ott 2021
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