Potevano ribattezzarlo emobot , il robot che si emoziona. Invece i suoi creatori hanno optato per il più sobrio appellativo KOBIAN per etichettare questa creatura che pretenderebbe di imitare le espressioni facciali di noi esseri umani.
Non è particolarmente bello né avvenente. Non è compatto e famoso come Asimo e non cerca amici su Facebook. Non si sa quali compiti possa svolgere ma una cosa è certa: questo ammasso di ferraglia si stupisce, inorridisce, piange e sa essere malinconico.
KOBIAN è equipaggiato con sopracciglia, palpebre e labbra che sembrano confezionate da un chirurgo plastico alle primissime armi: elementi, questi, che gli permettono di rappresentare sette diversi stati d’animo attraverso il mutamento della mimica facciale e la gestualità.
I suoi creatori, della Waseda University di Tokio, non escludono che robot come KOBIAN possano iniziare a sostituire gli umani nei compiti più faticosi. È probabile dunque che in futuro molti datori di lavoro avranno a loro disposizione schiere di operai sorridenti . (G.P.)