Lo spam è una sorpresa per l’inventore della posta elettronica: lo ha dichiarato lui stesso in una recente intervista. Raymond Samuel Tomlinson confessa: “Non avrei mai immaginato che il sistema potesse essere utilizzato per scopi impropri su così larga scala. A quei tempi, il numero di persone che usava l’email era davvero esiguo, fra i 500 ed i 1000 utenti. Quindi se anche ricevevi dello spam, potevi rintracciare il mittente e chiedergli di smetterla”.
I tempi a cui si riferisce Tomlinson sono lontani: era il 1971 quando implementò in ARPANet – la rete militare USA, progenitrice di Internet – un meccanismo di messaggistica che viene considerato il primo sistema email della storia. Sua anche l’idea di usare il simbolo “@” per separare l’user dall’host.
Erano circa le 7 di un pomeriggio d’autunno del 1971 quando Tomlinson spediva il primo messaggio email della storia. La leggenda vuole che fosse qualcosa come QWERTYIUOP e lo stesso autore conferma una sequenza casuale di lettere della tastiera. Il messaggio aveva fatto solo un metro di distanza, da un computer ad un altro, ma segnava comunque l’inizio della storia dell’email. Ventisette anni dopo, il sistema di posta elettronica è uno dei più utilizzati per lo scambio di informazioni. Miliardi di email sono spedite ogni giorno in tutte le parti del globo, ma su gran parte del traffico grava l’ombra dello spam. Secondo un’indagine, ogni utente spende mediamente 52 ore all’anno cancellando email di spam, senza contare poi i tentativi di phishing e di diffusione dei virus.
“Tutto è cominciato quando è emersa la possibilità di inviare messaggi anonimi” – ha continuato – “Io non l’avevo previsto, in verità non ci avevo mai pensato. L’email è come uno strumento qualsiasi: può essere utilizzato per cose buone e per cose non buone . È ovvio che sia diventato lo strumento più usato da chi pratica cose non buone : se vuoi diffondere un virus al maggior numero di persone allora utilizzi il mezzo di comunicazione usato dal maggior numero di persone, di conseguenza utilizzi l’email”.
Tomlinson ha ammesso di non essere un grandissimo utilizzatore del sistema da lui stesso partorito. “Invio una decina di messaggi al giorno e ne leggo fra i 40 ed i 50. Uso Thunderbird con un account Gmail. Ho usato Outlook per un certo periodo ma non l’ho trovato particolarmente attraente; per un certo periodo ho persino bloccato tutti i messaggi provenienti dal dominio hotmail.com perché sempre più spesso contenevano virus”.
Sul futuro dell’email si esprime così: “Credo che vedremo mutazioni dell’email in mezzi di comunicazione istantanei. Tuttavia, penso che la necessità di comunicare in modo asincrono ci sarà sempre e che quindi l’email sarà utilizzata indifferentemente dalla diffusione di altri strumenti”.