Roma – Nelle ultime settimane sono arrivate alla redazione di Punto Informatico numerose segnalazioni di siti “per adulti” che consentono di accedere gratuitamente alle pagine più hard e che, per farlo, mettono a disposizione un programmino da scaricare dal sito stesso. Il problema è che, una volta scaricato, il sistemino chiama via modem un numero internazionale senza avvertire l’utente. Il numero è in genere caraibico (ma l’ultima novità sono i numeri del Chad) e comporta folli addebiti per ogni minuto di connessione. Insomma, diciamolo, si tratta di vere e proprie truffe.
La cosa sta andando oltre i confini della solita novità che, prima di essere assimilata tra le cose a cui stare attenti, fa qualche vittima. Va oltre perché sembra ormai assurgere al ruolo di un fenomeno di livello internazionale.
L’ultima in termini cronologici arriva da Singapore, dove la locale società telefonica ha confermato che numerosi utenti si sono rifiutati di pagare bollette stratosferiche, generate da questi “programmini”. Tra le destinazioni delle chiamate più “gettonate”, se così si può dire, ci sono le isole Cook, Tuvalu (già nota per i suoi domini .tv), Sierra Leone e Chad.
Il problema, che pare emergere a Singapore e presumibilmente anche in altri paesi, è che sono molti gli utenti che preferiscono pagare le bollette pur di non trovarsi a dover esporre il motivo delle telefonate, tutte “a sfondo erotico”. L’unico modo per evitare di incorrere in questi meccanismi sparabollette è di ricordarsi che l’industria pornografica è appunto un’industria, che se regala non guadagna?