Una nuova ricerca sulle insicurezza di Tor evidenzia l’esistenza di relay nascosti che poco sembrano avere a che fare con le esigenze di privacy degli utenti della darknet, più di un centinaio di server che agirebbero con l’unico obiettivo di smascherare gli altri nodi anonimi della rete . Una potenziale manna per le forze dell’ordine ma anche per hacker black hat e cyber-criminali.
I ricercatori si sono in particolare concentrati sui servizi di directory nascosti (HSDir), relay che all’interno di Tor hanno lo scopo di permettere agli utenti di visitare i siti nascosti riconoscibili dal suffisso . onion alla fine dell’URL. Generalmente i servizi HSDir funzionano in maniera discreta, limitandosi a mettere in comunicazione l’utente e il servizio . onion di destinazione senza registrare alcuna informazione sulla comunicazione: i server possono però essere modificati deliberatamente per analizzare il traffico e registrare tutti gli indirizzi . onion individuati tramite le richieste degli utenti.
Sugli oltre 3.000 server con attivo il flag “HSDir” individuati dai ricercatori tramite le loro honeypot o “honey onion” in 72 giorni, almeno 110 servizi erano stati modificati per condurre campagne di spionaggio all’intero di Tor: alle volte lo spionaggio era di tipo “attivo”, e includeva anche la scansione aggressiva dei servizi . onion alla ricerca di vulnerabilità nei server Web.
L’utilizzo di servizi HSDir a scopo di spionaggio potrebbe essere uno dei tanti strumenti adoperati dalle forze dell’ordine per individuare i servizi . onion dedicati alla pedopornografia o ad altre attività criminali, ipotizzano i ricercatori, mentre gli hacker potrebbero andare alla caccia di nuovi obiettivi da sfruttare a proprio vantaggio o da vendere al miglior offerente.
Gli sviluppatori di Tor dicono di essere a conoscenza dell’esistenza del problema, avendo già analizzato internamente la situazione dei servizi HSDir potenzialmente insicuri: la sicurezza della rete a cipolla è in continua evoluzione , e il team assicura di risolvere la cosa con l’arrivo dei server . onion di prossima generazione.
Alfonso Maruccia