Torna il decreto antiblog?

Torna il decreto antiblog?

Lo fa temere un messaggio lasciato sul sito del Governo dal sottosegretario Riccardo Levi. Che dice: può procedere, c'è il consenso di tutti
Lo fa temere un messaggio lasciato sul sito del Governo dal sottosegretario Riccardo Levi. Che dice: può procedere, c'è il consenso di tutti

Pochi giorni fa l’Associazione Articolo 21 si era detta disponibile a lavorare ad una riforma dell’editoria a patto che si escludesse qualsiasi irrigimentazione in rete e a carico dei blog. Ma ora si moltiplicano i segnali che la proposta che finì sotterrata dalle critiche di ministri e notissimi blogger potrebbe tornare.

Lo segnala ancora una volta Civile.it , che rileva come Ricardo Levi, tra i promotori di quel testo e sottosegretario del governo uscente, abbia pubblicato proprio sul sito del Governo un messaggio che induce a ritenere imminente il ritorno di quella proposta .

Nel messaggio si legge infatti:

“Ho letto e ascoltato con piacere, nella giornata di oggi le parole dell’on. Bonaiuti e dell’on. Giulietti a favore di un approccio condiviso ad una riforma dell’editoria. Come ho già avuto modo di dire in altre occasioni, considero queste prese di posizione coerenti con la felice tradizione del Parlamento italiano che ha sempre saputo trovare il modo per affrontare i temi dell’editoria in un’ottica e con un spirito che superassero le pur legittime divisioni tra gli schieramenti politici.

È con questo medesimo spirito che confermo la mia intenzione di ripresentare al prossimo Parlamento il disegno di legge per la riforma dell’editoria che, pur approvato dal Consiglio dei Ministri, non si era potuto formalmente trasmettere alle Camere per le dimissioni del Governo.

Si tratta, ci tengo a ricordarlo, di un testo elaborato, con la consulenza di una commissione di esperti presieduta dal prof. Enzo Cheli, sulla base del lavoro svolto dall’esecutivo precedente e arricchito con il frutto di un’amplissima consultazione di tutti gli operatori e di tutte le organizzazioni rappresentative del settore dell’editoria quotidiana, periodica e libraria.

Il primo, ancora informale ma positivo apprezzamento già raccolto sul testo del disegno di legge da parte delle competenti commissioni parlamentari e dalla Commissione Europea mi fa sperare che, sulla base di questo provvedimento, possano maturare nel Parlamento le condizioni per un lavoro fruttuoso ed in grado di portare all’approvazione di quella riforma che l’editoria italiana aspetta e richiede”.

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Pubblicato il
17 apr 2008
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