Torneo di Wimbledon: chiuso sito di streaming pirata

Torneo di Wimbledon: chiuso sito di streaming pirata

In seguito alla segnalazione di Sky Italia, AGCOM ha ordinato il blocco dell'accesso ad un sito pirata che trasmetteva il torneo di Wimbledon 2024.
Torneo di Wimbledon: chiuso sito di streaming pirata
In seguito alla segnalazione di Sky Italia, AGCOM ha ordinato il blocco dell'accesso ad un sito pirata che trasmetteva il torneo di Wimbledon 2024.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha emesso un ordine cautelare per chiedere agli ISP di bloccare l’accesso ad un sito pirata che trasmetteva gli incontri del torneo di Wimbledon. Si tratta della classica IPTV che offre contenuti agli abbonati in violazione del diritto d’autore.

Accesso illegale a Sky Sport Tennis

AGCOM ha avviato il procedimento in seguito all’istanza presentata da Sky Italia il 24 giugno. La società ha segnalato che il sito http://ott-leech.dtsinc.cc trasmetteva in streaming il torneo di tennis di Wimbledon 2024 attraverso una versione illegale del canale Sky Sport Tennis.

Trattandosi di una evidente violazione della legge sul diritto d’autore, Sky Italia ha chiesto l’intervento immediato di AGCOM. Il sito pirata era una IPTV. L’accesso al servizio illegale avveniva tramite l’inserimento delle credenziali da parte degli abbonati. In seguito alle verifiche, l’autorità ha scoperto che il nome di dominio era stato registrato da Namecheap, noto provider statunitense. Cloudflare offriva invece il servizio di reverse proxy.

AGCOM ha quindi emesso un ordine cautelare chiedendo agli ISP (Internet Service Provider) di impedire l’accesso al sito pirata tramite blocco dei DNS entro 24 ore dalla notifica del provvedimento. L’ordine si estende anche ai futuri nomi di dominio e sottodominio o indirizzi IP riconducibili ai medesimi contenuti.

Attualmente la piattaforma Piracy Shield consente di bloccare (entro 30 minuti dalla segnalazione) l’accesso ai siti che trasmettono partite di calcio e basket. Entro fine anno dovrebbe essere attivata la versione 2.0 che permetterà il blocco di altri contenuti. Secondo La Repubblica, i costi di gestione (circa 2 milioni di euro all’anno) saranno a carico dello Stato.

Fonte: AGCOM
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Pubblicato il
11 lug 2024
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