In anticipo rispetto a quando ce lo si attendeva, il dubbio sulle regole anti-Covid inizia a serpeggiare già in questa prima fase estiva: l’allentamento delle misure di protezione poteva certamente lasciar presumere un riaccendersi dei contagi da Covid, ma l’illusione della stagione estiva non lasciava spazio a timori tanto prematuri. L’estrema contagiosità delle nuove varianti rende però particolarmente virale anche questa fiammata di luglio, smentendo definitivamente la sensazione che la stagionalità giocasse in modo decisivo a nostro favore e costringendo fin da oggi a rivedere le politiche di vaccinazione in vista dell’autunno.
L’autunno delle mascherine
Sul posto di lavoro ancora non si sa quanto e se sarà incoraggiato lo smart working ed i protocolli di protezione stanno passando di bozza in bozza con correttivi continui, vivendo la tensione tra i necessari allentamenti già approvati e le necessarie cautele per i fragili. La sensazione netta è che si andrà verso protocolli che fisseranno misure di tutela soltanto nei luoghi al chiuso con sovraffollamento rispetto a specifici target o dove il distanziamento non potrà essere garantito (esempio: sale riunioni).
Sulla base dell’evoluzione attuale dei contagi, ed in presenza di varianti tanto contagiose, le mascherine chirurgiche diventeranno sempre più inutili ed accantonate: si va verso un uso più mirato della mascherina, insomma, ma quelle in uso dovranno essere giocoforza FFP2 per garantire maggior salvaguardia laddove ve ne sarà necessità. Il costo delle stesse è sceso oggi a cifre che si aggirano attorno ai 50 centesimi cadauna, ma il prezzo potrebbe essere rivisto al rialzo più avanti nel tempo, quando la domanda tornerà a salire in vista della stagione autunnale ed in linea con le pressioni inflattive che stanno spingendo ogni singolo comparto verso aggiustamenti al rialzo.
In questa fase è importante adoperare cautela e razionalità, tentando di capire cosa stia realmente accadendo senza lasciarsi trascinare da interpretazioni affrettate dei numeri. Al momento non c’è alcun allarme concreto sul tavolo ed il picco estivo dei contagi è atteso già entro il mese di luglio. Se ne riparla in agosto, insomma, soprattutto alla luce della campagna vaccinale che già entro settembre/ottobre potrebbe riaprire i cordoni per ampliare nuovamente la copertura tra i profili di maggior fragilità.