Secondo quanto riportato dal quotidiano economico giapponese Nikkei , Toshiba avrebbe momentaneamente abbandonato l’idea di produrre in serie i display OLED, realizzati con la tecnologia dei diodi organici a emissione di luce. Dopo il dietrofront di Sony avvenuto lo scorso febbraio, Samsung resta quindi l’unico gigante a credere fortemente negli schermi di questo tipo.
Nel 2008, quando la tecnologia sembrava destinata a rivoluzionare il mercato dei display mobile, Toshiba investì 190 milioni di dollari, insieme ad alleate come Panasonic, per mettere in moto una catena di montaggio OLED in una fabbrica tutta nuova. Il piano era quello di produrre 1,5 milioni di schermi all’anno, dedicati principalmente agli smartphone.
L’azienda ha lasciato intendere che non si tratterà di uno stop definitivo ma piuttosto di uno stand-by. La recente crisi finanziaria ha costretto Toshiba a rivedere il piano OLED da zero ma sembra che il ripensamento sia legato anche al forte aumento della richiesta per i classici LCD destinati a cellulari, TV, navigatori e tablet.
Tutto il personale coinvolto nella produzione degli OLED Toshiba verrà infatti trasferito alla divisione che produce gli ordinari pannelli a cristalli liquidi e, per ora, gli unici prodotti dell’azienda a sfruttare i famosi diodi saranno quelli indirizzati al settore dell’illuminazione.
Roberto Pulito