Il primo sistema di Toshiba pensato per sfruttare al meglio Windows 10 si chiama dynaPad, un tablet da 12″ che all’occorrenza si collega a una tastiera esterna e che viene descritto dalla corporation come un bloc notes digitale in grado di reinventare carta e penna.
Il tablet dynaPad è progettato per incoraggiare la creatività e migliorare la produttività, sostiene Toshiba, grazie all’inclusione di una stilo digitale WACOM Active Electro-Static (AES) che fornisce una precisione pari a 2.048 livelli di pressione ed è pienamente compatibile con Office e il software incluso con Windows 10.
DynaPad si rifà non poco alla linea Surface di Microsoft, le specifiche hardware sono oggettivamente inferiori (display Full HD, SoC x86 Intel Atom da 1,44GHz, 4GB di RAM) ma il peso e lo spessore del dispositivo sono perfettamente in grado di rivaleggiare con il tablet di Redmond.
Nel presentare il nuovo sistema di Toshiba, Microsoft spiega di avere alle spalle una partnership trentennale con l’azienda giapponese, fatta di collaborazione sia sul fronte ingegneristico che su quello commerciale. Per la stagione natalizia all’insegna di Windows 10, dice Microsoft, oltre a dynaPad Toshiba ha presentato anche il convertibile Satellite Radius 12 (con schermo orientabile a 360 gradi) con processori Intel Core di sesta generazione (Skylake), schermo da 12,5″ con l’opzione Ultra HD e videocamera agli infrarossi integrata per il supporto alla funzionalità Windows Hello.
Redmond liscia il pelo a Toshiba e agli altri produttori OEM di hardware PC con una certa enfasi, un comportamento che fa il paio con le indiscrezioni che continuano a circolare sulle reazioni dei suddetti produttori alla presentazione di Surface Book : a quanto pare nessuno era a conoscenza dell’arrivo del nuovo “ultraportatile” oltre alla versione aggiornata di Surface, e ora gli OEM intendono chiedere spiegazioni .
Alfonso Maruccia