La sua definitiva apparizione sul mercato era stata più volte annunciata ai quattro angoli del web. Continuamente rimandata, la tecnologia delle celle a combustibile è ora una realtà concreta, con i primi 3000 esemplari in vendita sugli scaffali online dello store di Toshiba . L’azienda di Tokyo ha potuto così accaparrarsi il tanto agognato primato di diventare il primo grande produttore di elettronica di consumo a vendere al mondo le unità di energia basate su celle a metanolo ( Direct Methanol Fuel Cell ).
Si chiama Dynario il ricaricatore di batterie capace di collegarsi attraverso una porta USB a dispositivi elettronici di largo consumo come telefoni cellulari e videocamere digitali. Ogni unità costerà quasi 30mila yen (circa 220 euro), con l’aggiunta di un set di cinque cartucce di combustibile al prezzo di circa 3.000 yen (22 euro circa). Ognuna di queste cartucce contiene 50ml di metanolo, capaci di ricaricare per due volte un classico apparecchio mobile .
È arrivata dunque la tanto sospirata fine di un’avventura di sviluppo durata più di sei anni, con un primo prototipo di Dynario presentato al CEATEC nipponico nel 2003. L’introduzione di massa era stata prevista per il 2005, ma poi rinviata per problemi legati all’implementazione effettiva di alcuni componenti della tecnologia. Toshiba aveva comunque illustrato un piano preciso sul futuro commerciale delle celle, prevedendo di venderne per un miliardo di dollari entro il 2015, grazie anche alla spinta delle sovvenzioni del governo giapponese.
Per adesso, saranno solo in 3000 i fortunati cittadini del Sol Levante che potranno ricaricare fino a due cellulari contemporaneamente e soprattutto senza le scomode tempistiche legate ai tradizionali alimentatori. Comodità che, tuttavia, verrà pagata non poco: stando a calcoli basati sul costo delle sole ricariche di combustibile, l’iniezione di metanolo costa 1 euro . Toshiba si è detta fiduciosa su un deciso calo dei prezzi con l’aumento del volume di vendita, aprendo la strada alla diffusione di massa di quella che è vista come una tecnologia amica dell’ambiente.
Mauro Vecchio