MID, netbook, cloudbook o smartbook: definire la categoria di device in cui si inserisce il nuovo Toshiba AC100 (anche noto come Dynabook AZ, a seconda di dove verrà venduto), e che vedrà probabilmente una proliferazione quasi incontrollata fino alla fine dell’anno, è complicato. La forma è quella dei netbook con Atom, giusto un po’ più sottile, ma dentro c’è una CPU ARM e un OS per cellulari. L’autonomia è buona, il prezzo simile a quello di un mini-netbook o di uno smartphone di fascia media.
Il cuore dell’AC100 è un processore Tegra N250 da 1GHz , accoppiato a 512MB di RAM e un disco fisso ovviamente a stato solido con tagli da 8, 16 e 32GB (c’è anche uno slot SD). Lo schermo da 10,1 pollici è capace di una risoluzione di 1024×600, ci sono porte USB 2.0 (due), un’uscita HDMI e una webcam da 1,2MPx. Chiude il quadro la connessione wireless: di serie Bluetooth 2.1 e Wifi N, opzionale il modulo 3G.
Il sistema operativo scelto per AC100 è Android , in questo caso nella versione 2.1. Vista l’imminente commercializzazione in terra giapponese (fine luglio), è probabile che solo in seguito il dispositivo possa venire aggiornato alla più recente release 2.2: magari in occasione del lancio in Occidente (Europa e Nordamerica), atteso per la seconda parte dell’anno. Il prezzo non è ancora stato fissato, in Giappone dovrebbe aggirarsi sui 350 euro.
Curiosa la scelta di non integrare un display touch nell’apparecchio: un comune trackpad è disponibile sotto la tastiera, resta da comprendere come verrà gestita l’attuale interfaccia Android che è fortemente orientata al tocco delle dita (pare che Toshiba abbia lavorato parecchio proprio nella personalizzazione della GUI). Sebbene la forma di AC100 ricordi da vicino quella dei netbook Toshiba, il device è decisamente più sottile e pesa circa 900 grammi. L’autonomia è fissata , proprio come un cellulare, in 168 ore (7 giorni) in standby e 8 ore di attività (mista navigazione e multimedia).