Roma – Che il touchscreen fosse per i nuovi cellulari una feature chiave lo si era intuito subito: dal lancio del primo iPhone, molti produttori si sono gettati nello sviluppo di nuove interfacce e nuovi display tattili , spianando la strada ad un nuovo trend tecno-stilistico. Una moda che ha ottenuto il riconoscimento del mercato: la domanda di touch-phone è in crescita e nel 2009 porterà profitti per 5 miliardi di dollari, oltre 3,5 miliardi di euro.
La previsione è a cura di ABI Research , che dà sostanzialmente ragione alla scelta di Apple , HTC e di tutte le altre aziende che si sono “liberamente ispirate” a iPhone, evidenziando per il 2007 un aumento del 91 per cento nelle vendite di dispositivi con touchscreen.
Dall’indagine condotta da ABI emergono risultati che sorprendono qualcuno : nel mercato dei dispositivi mobili dotati di touchscreen, la leadership appartiene a Samsung (33 per cento), seguita da vicino da Motorola . Alle loro spalle c’è la joint-venture nippo-svedese Sony-Ericsson , che detiene il 24 per cento e si trova davanti ad Apple con il 14 per cento.
A dispetto della popolarità dell’iPhone, dunque, Apple non è ai vertici delle classifiche del settore come molti si attenderebbero. C’è però da sottolineare un fatto: il display touchscreen, con un’interfaccia primordiale e meno innovativa di quella del melafonino, non è certo una scoperta di Steve Jobs. Utilizzato inizialmente sui palmari (spesso in abbinamento ad uno stilo), lo schermo tattile è divenuto veramente una “moda” solamente da un anno a questa parte anche per cellulari e smartphone.
Ad Apple va certamente riconosciuto il merito di averlo introdotto attraverso un prodotto non necessariamente business-oriented (settore popolato tra gli altri da Motorola e Sony Ericsson, che per questo vantano una posizione di mercato di tutto rispetto), sdoganandolo presso un largo bacino di utenza per utilizzi multimediali e portandolo ad una popolarità mondiale.
La rapida ascesa di Samsung nel settore è invece di facile spiegazione: ha il vantaggio di giocare in casa in un mercato, quello coreano, che ha innanzitutto un alto tasso di penetrazione della telefonia mobile e un’attenzione particolarmente spinta sugli ultimi modelli. Ma in tutto l’Oriente, l’azienda è leader anche per un altro motivo: è il più importante produttore di touch-phone a muoversi in un mercato molto eterogeneo anche dal punto di vista delle lingue. E proporre apparecchi con un’interfaccia grafica e tattile è la carta vincente per soddisfare le esigenze di tutti.
Nokia – tuttora leader indiscusso nel più vasto campo della telefonia mobile – nel mercato dei touch-phone non ha ancora voce in capitolo. Una situazione destinata probabilmente a durare ancora per poco: tutto potrebbe essere ripreso in considerazione quando verrà lanciato il nuovo Nokia Tube . Che, omologandosi alla tendenza dei touch-phone, confermerà l’interfaccia del display touchscreen come uno standard ormai pressoché consolidato.
Dario Bonacina