Stretta di mano tra due realtà giapponesi del settore automotive per la creazione di una nuova società che si occuperà di chip e componenti destinati alle self-driving car, ma non solo, più in generale all’industria delle quattro ruote. Da una parte Toyota, dall’altra il produttore Denso, in realtà già legate da un rapporto parent company-sussidiaria. Quest’ultima controllerà il 51% dell’azienda che avrà sede nella prefettura nipponica di Aichi e il cui debutto è atteso entro l’aprile 2020 se tutto filerà liscio con l’ottenimento del via libera da parte delle autorità.
Toyota-Denso: chip per la guida autonoma
La joint venture nasce a fronte di un investimento economico quantificato in poco meno di 410.000 euro e impegnerà in un primo momento un team composto da circa 500 persone. Il comunicato a firma congiunta parla di “ricerca e sviluppo” nel territorio dei “semiconduttori in-vehicle di prossima generazione” da impiegare per auto connesse, guida autonoma, sharing mobility ed elettrificazione. Nello specifico, anche moduli per l’alimentazione delle auto elettriche.
Andrà dunque a competere direttamente con chipmaker come Intel e NVIDIA che oggi mettono a disposizione delle aziende al lavoro sulle tecnologie di guida autonoma componenti hardware dedicate all’elaborazione in tempo reale delle informazioni acquisite da videocamere, sensori e LiDAR installati a bordo. C’è poi chi come Tesla ha già manifestato l’intenzione di fare da sé, producendo in casa il proprio chip da destinare al sistema Autopilot.
Denso, nota tra gli addetti ai lavori anche per aver dato vita nella prima metà degli anni ’90 al codice QR oggi divenuto uno standard, è stata fondata nel 1949. Fa parte del gruppo Toyota e fornisce al produttore componenti da integrare sulle vetture commercializzate, anche quelle del brand Lexus. È tra le realtà che nel mese di aprile hanno garantito a Uber un investimento da un miliardo di dollari per continuare nello sviluppo delle self-driving car.