Canberra (Australia) – Nuovi e più potenti robot militari capaci di sostituirsi alle truppe, di obbedire ad ordini pre-impostati e di essere controllati da remoto. Questo il progetto che entro i prossimi dieci anni la Difesa australiana intende realizzare.
Stando a quanto dichiarato dal Laboratorio di scienza dei sistemi dell’Organizzazione per la Scienza e la Tecnologia per la Difesa ad un recente incontro a Canberra, infatti, veicoli automatici pilotati dai computer, così come velivoli-robot , sono già allo studio e parzialmente in uso non solo in Australia. Ma nei prossimi anni l’idea è quella di andare oltre.
L’intenzione è quella di realizzare un insieme coordinato di veicoli auto-operanti, capaci di muoversi via aria, via terra o via acqua in tutte le zone di guerra, per consentire loro di svolgere una lunga serie di operazioni che sono tradizionalmente affidate, con tutti i rischi del caso, a militari umani . Gran parte di questi mezzi sarebbero poi controllati da remoto, anche da grandi distanze.
Ciò che c’è di nuovo rispetto ai progetti già operativi in alcuni paesi, in particolare negli USA, è il fatto che le nuove forze militari robotizzate non si limiteranno alla difesa, alla sorveglianza o all’identificazione del nemico ma potranno anche sferrare attacchi .
Quelli che vengono definiti robot e droni , sebbene enormemente meno sofisticati delle visioni fantascientifiche alla Terminator , spingono in avanti la realizzazione di una visione cara agli scienziati che lavorano in ambito militare in molti dei paesi più avanzati, quella della creazione di una forza robot bellica in piena regola capace di sollevare da tutti gli incarichi più rischiosi le controparti umane.
Uno dei vantaggi dell’impiego di queste tecnologie, stando ai ricercatori australiani, è anche il loro costo sostanzialmente ridotto. Il velivolo Aerosonde della Saab, completamente automatizzato, costa meno di 100mila dollari australiani e può volare per 3mila chilometri senza rifornimenti.