New York (USA) – Lo chiamano angelo digitale, ma per alcuni significa la fine della privacy mentre per altri segna l’inizio di un’epoca più facile per chi soffre di certe patologie, di chi teme di perdere il proprio animale domestico e via dicendo. Sia come sia il 30 ottobre, tra pochi giorni dunque, verrà presentato Digital Angel , un mini-congegno munito di antenna capace di interfacciarsi con i sistemi di Global Positioning (GPS) e di fornire, oltre alla posizione, ance informazioni sullo stato corporeo.
Il fisiochip, annunciato alla fine dell’anno scorso, trae l’energia che gli serve per funzionare dal calore corporeo e invia i propri segnali ad un centro di controllo a terra. In questo modo vengono costantemente tenuti sotto osservazione gli aspetti fisiologici principali e la localizzazione, ricevuta dai satelliti che compongono i GPS e che consentono così di individuare la posizione del chip e di chi lo indossa con uno scarto di pochi metri.
L’azienda che lo produce, la Applied Digital Solutions , insiste sul fatto che il sistema non è pensato per violare la privacy di alcuno ma per consentire invece il monitoraggio degli animali da parte degli allevatori, dei pazienti da parte dei medici e, perché no?, dei detenuti in semi-libertà da parte degli operatori penitenziari.
Va detto che intorno a questo prodotto si è sviluppato un certo interesse che, però, fino a questo momento non ha ancora convinto la severa Food and Drug Administration ad approvare il suo utilizzo. Senza quella approvazione, che potrebbe comunque arrivare dopo la presentazione del biochip, Digital Angel non potrà mai spiccare “il volo”.