A rivelarlo in esclusiva è stato un recente dispaccio online dell’agenzia di stampa britannica Reuters : il Department of Justice (DoJ) statunitense ha avviato un’indagine su alcuni executive del colosso delle aste eBay, accusati di aver abusato di preziose informazioni confidenziali appartenenti al sito delle inserzioni Craigslist .
L’inchiesta avviata dalle autorità federali – ufficializzata presso una corte di San José – si è così concentrata sulle attività dei dirigenti di eBay tra il 2004 e il 2007, quando la stessa casa d’aste prendeva posto al tavolo dei vertici di Craigslist. Ovvero nel momento in cui si è impossessata di una quota pari al 28,4 per cento del popolare sito per annunci .
Secondo le accuse , il founder di eBay Pierre Omidyar avrebbe ordinato il rastrellamento di informazioni cruciali sulle attività di Craigslist, in particolare relative ai suoi risultati finanziari nonché alle nuove città scelte per estendere il business . Dati confidenziali, successivamente sfruttati dalla stessa eBay per modellare le sue strategie globali.
L’esclusiva di Reuters ha alimentato vecchi dissapori tra i due competitor . Nel 2008, Craigslist aveva deciso di escludere eBay dal suo Consiglio d’Amministrazione, in seguito al lancio dell’omologo servizio di annunci Kijiji . La mozione presentata dal sito statunitense era stata però respinta nel settembre del 2010, restituendo alla casa d’aste la sua quota azionaria.
La piattaforma di Omidyar è ora accusata di aver rubato informazioni confidenziali, nonché di aver violato il trademark di Craigslist. Un portavoce di eBay ha respinto le accuse, definendole prive di fondamento. La popolare casa d’aste ha comunque intenzione di collaborare con gli agenti del DoJ.
Mauro Vecchio