I ricercatori Microsoft sembrano aver trovato un modo per tracciare gli sguardi dei netizen. O meglio, seguire cosa in una pagina ha attratto in particolare il loro interesse.
Il tracking visivo , la tecnologia che promette di far capire ai computer cosa sta guardando di preciso l’occhio dell’utente, ha attratto da tempo l’interesse dei ricercatori, ma finora è rimasta confinata tra i sistemi che non hanno trovato diffusione perché ancora in fase sperimentale o troppo costosi : i metodi ad oggi trovati per impiegare il tracciamento visivo contemplano costose strumentazioni.
Le analisi Web, finora, si sono basate sulla registrazione dei clic, ma si potrebbe capire meglio cosa genera interesse studiando dove si sofferma lo sguardo; e soprattutto, l’eye tracking potrebbe essere il mezzo necessario a sviluppare sistemi di controllo basati sul movimento degli occhi.
Per ovviare ai problemi finora incontrati, il sistema di Microsoft sfrutta uno stratagemma partendo dall’assunto che l’occhio è solitamente accompagnato dal movimento del cursore , o quando meno i suoi movimenti rappresentano una buona approssimazione di ciò che viene osservato.
Lo studio a dimostrazione di questo principio è stato condotto da Redmond semplicemente con un programma costituito da 1KB di codice JavaScript incastonato tra le fonti HTML di una pagina di risultati di una query: leggerezza che non è risultata in un rallentamento nel caricamento della pagina e che ha permesso di ottenere dati a livello aggregato (non generando dunque problemi di privacy per gli utenti) per studiare l’interesse generato da una pagina specifica.
Claudio Tamburrino