Arriva dalla Procura della Repubblica di Padova la conferma dell’operazione con cui due giorni fa la Squadra mobile padovana assieme agli agenti della Digos ha proceduto alla perquisizione di una ventina di persone in diverse città italiane, tutti sospettati di far parte di un giro illegale di tabulati telefonici .
Il grosso delle perquisizione è stato svolto a Roma ma agenti si sono mossi ad Aosta, Trento, Venezia, Napoli, Bari, Macerata e Taranto, un’indagine che prende di mira le attività in particolare di chi avrebbe partecipato al furto dei dati telefonici . Non solo tecnici ma anche intermediari e investigatori privati.
Non si è trattato di un’operazione estemporanea: è infatti scaturita dall’inchiesta che ormai da quasi un anno a Milano verte sulle modalità e sulle responsabilità delle massicce operazioni di prelievo dai database delle forze dell’ordine di dati telefonici. Furti che sarebbero stati effettuati anche con la complicità di due dipendenti della Polizia, poi arrestati. Un’inchiesta che sta continuando a svelare nuovi dettagli, dimostrando una “dimensione” del fenomeno che non può che preoccupare.
Fino ad oggi queste indagini hanno portato all’arresto di 6 persone, che si trovano in carcere, e alla denuncia di alcune decine di altre persone. Una inchiesta cone diverse ramificazioni .