A poche ore di distanza dalla presentazione di Gemini 2.0, la divisione Cloud di Google ha condiviso quella che potremmo definire come una previsione in merito ai trend dell’AI per il 2025 ormai alle porte. Si tratta, a conti fatti, di uno sguardo sul futuro dell’intelligenza artificiale, attraverso gli occhi di una delle realtà più attive in questo ambito.
Come sarà il 2025 dell’AI?
Per questo articolo, prendiamo come riferimento il blogpost che concentra l’attenzione in particolare sul potenziale della tecnologia messo al servizio delle aziende italiane. Far leva sulle abilità degli algoritmi, secondo bigG, offrirà loro la possibilità di innovare e di guadagnare un vantaggio competitivo.
La multimodalità
Il primo trend individuato è quello relativo alla multimodalità. Una caratteristica che rende l’interazione con l’AI meno rigida e più umana, non limitandola all’invio di input testuali, ma integrando il supporto a immagini, audio e video. Secondo la visione di Google, questo è particolarmente rilevante per settori cruciali per l’economia italiana, come il manifatturiero
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Ad esempio, permetterà di analizzare i dati dei sensori provenienti dai reparti di produzione e prevedere guasti alle macchine ancor prima che si verifichino, riducendo i tempi di inattività e massimizzando la produttività
. A beneficiarne sarà anzitutto il processo decisionale. Le previsioni fanno riferimento a un mercato globale dal valore pari a 98,9 miliardi di dollari entro il 2037.
Gli agenti AI
Degli assistenti digitali proattivi. È in questo modo che Google definisce gli agenti AI, entità digitali in grado di automatizzare compiti e aumentare la produttività lungo tutta la catena del valore
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Se ne prevede un’adozione su larga scala in futuro, ad esempio in settori come il turismo, dove potranno fornire supporto 24 ore su 24, 7 giorni su 7, offrendo consigli personalizzati e risolvendo i problemi dei viaggiatori in modo efficiente
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La ricerca aziendale
Secondo bigG, le modalità di ricerca delle informazioni online sono destinate a cambiare. Dall’esperienza tradizionale, basata sulle parole chiave, si passerà a una dinamica più intuitiva e multisensoriale. Ne abbiamo già avuta una prima dimostrazione concreta con Lens.
I nuovi strumenti saranno capaci di comprendere e rispondere a immagini, audio, video e comandi conversazionali.
AI per la customer experience
Le interazioni con il cliente saranno rese più intuitive e personalizzate, grazie all’AI. È così che Google immagina il futuro della customer experience.
A beneficiarne potranno essere, tra le altre cose, gli interventi dei servizi di assistenza resi più tempestivi e le campagne di fidelizzazione.
Una sicurezza rafforzata
Infine, il gruppo di Mountain View ritiene il ruolo dell’intelligenza artificiale essenziale per rafforzare la sicurezza e la tutela della privacy. Come entrano in gioco qui gli algoritmi? Individuando le minacce in modo preventivo e rispondendo agli attacchi con un’efficacia elevata.
I vantaggi, su questo fronte, dovrebbero manifestarsi per tutte le realtà professionali: dalle piccole aziende alle grandi imprese, incluse quelle che fanno parte di settori altamente regolamentati come quello bancario.