Continua a tenere banco la vicenda dei Trending Topic , la sezione dedicata alle news più discusse su Facebook che alcuni ex-redattori hanno affermato essere manipolata dall’intervento umano (e i documenti emersi lo provano ). Tutto falso, ribadisce l’azienda in una nota che spiega il funzionamento della sezione stessa: e per non lasciare nulla di intentato, si apprende anche che Mark Zuckerberg in persona ha preso in carico la faccenda e intende spendersi per risolverla.
Ricapitoliamo brevemente la questione: la sezione Trending Topic dovrebbe essere popolata, in teoria, delle notizie più condivise e commentate sul social network in blu. A questa sezione lavora un gruppo di redattori che si occupa di vagliarne i contenuti: l’accusa partita da una inchiesta di Gizmodo , basata su una serie di interviste ad ex-dipendenti, è che questi contenuti vengano manipolati a fini politici e ideologici per promuovere una certa immagine del social network .
Quello che accade, come già si immaginava e come ha ribadito Facebook, è che un gruppo di redattori intervenga per verificare che le notizie che finiscono nel calderone (e che sono state segnalate da un algoritmo automatico) siano autentiche e rilevanti: si verificano le fonti per accertarsi che non siano bufale, si filtrano argomenti che non abbiano rilevanza effettiva (l’esempio scelto è l’hashtag #pranzo: che non è una breaking news, ma compare ogni giorno nei feed). Insomma le macchine non bastano, serve ancora la mano dell’uomo per dare un ordine al caos.
Secondo Facebook esistono linee guida specifiche proprio per evitare che l’opinione politica dei redattori influenzi la scelta delle notizie: l’algoritmo automatico estrae le più significative, i redattori umani vagliano la rispondenza ai criteri di selezione, e poi un altro algoritmo dispone una selezione di queste news sulle pagine di ciascun utente anche in base ai gusti personali e le preferenze espresse per pagine e news precedenti. Vietato, in ogni caso, orientare politicamente o ideologicamente questa selezione .
Quello che dice però l’inchiesta di Gizmodo è che in realtà ciò è accaduto. E ora Facebook ha annunciato che sta conducendo un’indagine per verificare eventuali violazioni delle linee guida avvenute in passato: fino a questo punto non sarebbero emersi casi simili, dicono, vedremo. Sta di fatto che nella questione è intervenuto direttamente il CEO, Mark Zuckerberg, che ha invitato alla sede di Palo Alto una serie di politici conservatori per dimostrare l’assoluta buonafede della sua azienda. All’appello pare abbiano risposto positivamente già diversi leader, e mercoledì si saprà qualcosa di più su cosa Mark gli racconterà. Dovrà convincerli, tra l’altro, che non è necessario un intervento legislativo per garantire la pluralità su Facebook.
Luca Annunziata