Firmato oggi a Trento un accordo, un memorandum d’intesa, tra Telecom e la Provincia Autonoma che definisce i passaggi per lo sviluppo delle reti di nuova generazione in Trentino, con la futura creazione di una newco a capitale pubblico e privato.
Con esso vengono delineati i primi punti e l’organizzazione necessaria per passare alla seconda fase, quella in cui si delineeranno concretamente risorse e business plan. L’obiettivo – si legge in una nota della Provincia – è di arrivare in pochi mesi ad un accordo definitivo di partnership pubblico-privato per una società a capitale misto (organizzazione di cui si parlava anche nel corso del Tavolo Romani e primo esempio del genere i Italia per un’infrastruttura Ngn) per portare la fibra a circa il 60 per cento delle famiglie dell’intera provincia (un totale di 150mila unità immobiliari). Una newco inizialmente al 51 percento alla Provincia, con la possibilità per Telecom Italia di riacquistare l’intera nuova rete.
Si parla di un progetto di rete per un totale di 400 milioni di euro , a partire da una prima capitalizzazione a favore di Trentino Ngn Srl (la società costituita a dicembre per gestire il progetto) di 60 milioni di euro messi a disposizione dalla Provincia. A questi si aggiungeranno altrettanti milioni da parte di Telecom sotto forma di opere e infrastrutture passive .
“In una prima fase che termina nel 2012”, ha spiegato ancora Bernabè, “gli interventi previsti su 217 comuni comprenderanno oneri per 160 milioni di euro”. Un investimento ulteriore che riguarderà il raggiungimento delle abitazioni con l’Adsl+, con banda fino a 20Mb, passo necessario, secondo Bernabè, “per eliminare il digital divide”.
La vicenda ha una velenosa coda polemica: subito dopo la firma le parti dichiaravano che, pur non essendo chiusa agli altri operatori la possibilità di inserirsi nel progetto, Telecom Italia era stato l’unico operatore ad interessarsi all’operazione con i suoi assett e le sue risorse. Poche ore dopo, tuttavia, gli operatori alternativi Fastweb, Vodafone e Wind hanno comunicato di aver aperto anche loro un dialogo con la Provincia di Trento che Bernabé ha etichettato come “un’iniziativa mediatica, questa rete è aperta a tutti ma oggi siamo solo noi a firmare”.
Gli Olo, da parte loro, hanno sottolineato la trasparenza dell’operazione, ricollegandola al discorso portato avanti attorno al Tavolo Romani: “Costituisce un importante passo avanti con la Provincia di Trento per garantire a tutti gli attori una partecipazione aperta e trasparente alla realizzazione del progetto, nel pieno rispetto della vigente regolamentazione nazionale e comunitaria, e delle iniziative di cooperazione già avviate dal ministero per lo Sviluppo Economico con il Tavolo Romani”.
L’accordo, comunque, permette già di avviare una seconda fase che ha lo scopo di definire nel dettaglio quali saranno le principali linee di azione e le forme di partecipazione. Verranno in questa regolate le modalità di partecipazione a Trentino NGN (partecipazione con liquidità, assets), il business plan e il piano di rete (con cui verrà individuato il mercato di riferimento di Trentino NGN), gli Investimenti previsti, il perimetro obiettivo della rete e la struttura di governance.
“Il futuro del Trentino – ha detto il presidente della Provincia Autonoma di Trento, Lorenzo Dellai – passa attraverso le autostrade digitali che miglioreranno la competitività del territorio grazie alla connettività e ai nuovi servizi garantiti alla pubblica amministrazione, alle imprese e ai privati cittadini”.
Laura Rovizzi, AD di Open Gate Italia , società consulente della Provincia Autonoma di Trento, mette in luce come la provincia autonoma rappresenti un’eccezione positiva viste anche le condizioni geografiche a cui doveva porre rimedio: “Si tratta di un’importante base da cui partire nell’ulteriore sviluppo di una Provincia che, in anticipo rispetto al resto dell’Italia e già dal 2004, ha avviato un percorso volto a dotare di infrastrutture in fibra ottica il proprio territorio che, essendo prevalentemente montano, richiede grandi sforzi e determinazione per realizzare un accesso diffuso e capillare alle reti di nuova generazione”.
Claudio Tamburrino