Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato la legge provinciale sul software libero e sull’utilizzo dei formati di dati aperti all’interno della pubblica amministrazione .
Continua così la marcia del Pinguino: sono sempre di più le amministrazioni pubbliche che con un dispositivo di legge ad hoc riconoscono il favore al software libero come strumento per l’abbattimento dei costi e per garantire libertà e flessibilità di utilizzo all’interno della PA.
In Italia l’ultima in ordine temporale ad approvare una legge simile era stata la Regione Puglia. In Trentino si tratta dell’unificazione di due disegni di legge, uno del PD e uno dei Verdi: hanno votato a favore i 19 consiglieri della maggioranza, con l’astensione della minoranza con l’unico voto contrario proveniente da Franca Penasa della Lega, la quale ha commentato la difficoltà di esprimersi “su qualcosa in una lingua della quale non abbiamo completa padronanza”.
Proprio come la discussione avvenuta all’interno del consiglio regionale pugliese, anche nella Provincia autonoma di Trento il discorso su software libero e dati aperti è stato collegato alla necessità di promuovere la società dell’informazione e l’amministrazione digitale, due obiettivi che sono dichiarati nel nuovo dispositivo di legge.
Claudio Tamburrino