In un panorama dominato dalle chiacchiere su YouTube e Joost , fa la sua comparsa un terzo attore che sembra riunire le caratteristiche di entrambi i servizi: il nuovo Tribler 4.0 (rilasciato da pochi giorni per piattaforme Windows, Linux e Mac) consente la condivisione di contenuti multimediali attraverso una rete P2P, sia che provengano dal circuito Torrent che da YouTube o LiveLeak .
Ma la vera novità di Tribler sono i contenuti suggeriti dall’applicazione all’utente: basandosi su informazioni come i file già scaricati (alla stregua di altri progetti come Last.fm o Pandora), il programma monitora la libreria condivisa da altri utenti e suggerisce delle possibili alternative per i prossimi download . La capacità dei suggerimenti di cogliere i veri gusti dell’utente aumenta col crescere dei file scaricati e del tempo di connessione alla rete.
Tribler in realtà non è molto di più di un comune client BitTorrent : la sua peculiarità risiede nella totale indipendenza da tracker e file.torrent , basandosi unicamente sul passaparola tra gli utilizzatori. Il programma, una volta lanciato, inizia a cercare altri utenti collegati e a scambiare informazioni su file scaricati e preferenze, fornendo quindi una lista di possibilità in perenne aggiornamento.
La versione 4.0 permette anche di cercare e scaricare i video presenti su YouTube , ma senza fare riferimento al sito del portale di Google: alla stregua di Joost, Tribler sfrutta la rete P2P per fare NetTV , in totale indipendenza da qualunque broadcasting company. Il risultato non è ancora perfetto, ma il programma migliora nell’interfaccia e nelle funzionalità ad ogni nuova release.
Tribler è una costola di I-Share, un progetto finanziato dal governo olandese con sei milioni di euro, gestito da due università di Deft e Amsterdam : al momento ci sono 20 tecnici al lavoro sul codice e l’intero progetto, inizialmente basato sul client torrent ABC , viene rilasciato con licenza open source .
Chi l’ha provato ne parla in termini entusiastici: le preferenze personali, la cronologia dei download, le raccomandazioni degli altri utenti e i suggerimenti della propria rete di amici si fondono insieme garantendo buoni risultati . Si può addirittura chiedere aiuto per velocizzare il download di un file. In qualche modo con Tribler è possibile anche socializzare, scovando persone con gli stessi gusti e gli stessi interessi.
Il sistema è poi predisposto per allargare la ricerca a qualsiasi risorsa dotata di un feed RSS . Nelle intenzioni dei creatori Tribler dovrebbe allargare gradualmente il suo bacino di informazioni: “Vogliamo permettere ai nostri utenti di condividere ed interagire con contenuti di qualsiasi tipo ” ha detto Freek Zindel, membro del team di sviluppo: “Nel prossimo futuro intendiamo allargare la base di distribuzione peer-to-peer a contenuti fino ad ora disponibili solo su server centralizzati”.
Cosa si trova al momento nella rete di Tribler? Niente di diverso da qualsiasi altro client P2P: porno, warez, film pirata e serie TV. Ma la notizia è che si riescono a reperire anche prodotti rilasciati con licenza Creative Commons , dando così credito all’ uso legale del P2P .
A quanto pare i media europei si stanno interessando alla nuova piattaforma: se Joost , la creatura dei creatori di Kazaa e Skype, viene focalizzato sulla fornitura di contenuti, Tribler è invece un progetto pensato per creare una infrastruttura .
Appare sempre più probabile un futuro in cui i media convergeranno in strumenti 2.0 che aggreghino diverse sorgenti. Tribler è un buon esempio di questa tendenza: in un paio di clic rende obsolete le guide TV e i canali di distribuzione tradizionali, permettendo di selezionare, tra la sempre più vasta quantità di materiale presente in rete, quello che davvero interessa all’utente finale.
Luca Annunziata