Molti utenti hanno presente nella propria memoria il blackout che lo scorso anno ha coinvolto gli utenti di Elitel , operatore acquisito ad inizio 2007 dal gruppo Vive La Vie e finito nei guai pochi mesi dopo, in seguito ad una pesante posizione debitoria verso Telecom Italia. Nelle ultime settimane, a quasi un anno di distanza, arrivano le notizie dei primi risvolti giudiziari.
Il continuo susseguirsi di ripristini e blackout aveva trasmesso agli utenti Elitel un segnale di pericolo che aveva motivato molti clienti a migrare verso altri operatori , non senza difficoltà. Ma la piega assunta dalla vicenda è ben diversa da quelle di altri ISP che – in un mercato con condizioni difficili come quello italiano – hanno sofferto e soffrono la presenza di un incumbent e le relative difficoltà di mercato: su Elitel si sono concentrate alcune indagini come quella aperta dalla Procura di Savona, che nello scorso mese di maggio ha iscritto nel registro degli indagati l’ex amministratore delegato, con le accuse di “interruzione di un servizio di pubblica utilità” e “interruzione di servizi telefonici”.
L’indagine – come spiegato da Il Secolo XIX – è stata avviata in seguito alle denunce di alcuni clienti che si erano trovati telefonicamente isolati dal mese di luglio 2007, denunce sulla base delle quali sono state formulate le due ipotesi di violazione degli artt. 340 e 617 del codice penale, che prevedono una pena che può arrivare ad un anno di reclusione per il reato di interruzione di pubblico servizio e da sei mesi a quattro anni per quello di interruzione di servizi telefonici. La posizione dei denuncianti è chiara: Elitel, contrariamente ad altri operatori in difficoltà , non avrebbe informato la propria clientela dei possibili distacchi, mettendo in crisi numerose utenze ed attività e promettendo una ripresa dell’operatività che, però, non si è mai davvero risollevata. L’indagine è ancora in corso; nel frattempo l’azienda, messa in stato di liquidazione, ha poi ceduto la propria clientela business a Plexia .
La liquidazione di Elitel non è l’unica procedura concorsuale che ha toccato il gruppo: dopo tre mesi di amministrazione straordinaria disposta dal Tribunale Civile di Milano, il 5 giugno 2008 la stessa capogruppo Vive La Vie Spa è stata dichiarata fallita, a conferma di alcune voci che circolavano nelle settimane precedenti. Una situazione che non porta certo speranza agli utenti dell’azienda che ora si crucciano di fronte ad un bivio: migrare ad un altro operatore o attendere l’eventuale subentro di un’altra società, con i tempi che un’operazione del genere richiede per arrivare a garantire certezze?
Una condizione non facile, aggravata da condizioni di mercato che ancora presentano molti margini di miglioramento, e che gli operatori alternativi a Telecom Italia vedono molto lontani .
Dario Bonacina