Oltre 34 milioni di cittadini hanno già chiesto e ottenuto le credenziali SPID per l’accesso ai servizi della PA, inclusi quelli erogati da INPS, che per voce del proprio Presidente, Pasquale Tridico, prende ora posizione sulla discussione in merito al possibile abbandono del sistema. Il numero uno dell’Istituto non ritiene che lo strumento possa essere accantonato, né superato.
La visione di Tridico (INPS) sul futuro di SPID
Una visione in linea con quella esposta di recente da Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, che alla prospettiva di un’abolizione preferisce quella di un miglioramento, di un’evoluzione.
Questa la dichiarazione di Tridico riportata da ANSA: Non credo che lo SPID verrà superato, invece penso che la digitalizzazione sarà sempre di più il futuro
. Il riferimento è anche alle iniziative messe in campo di recente dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, che nell’ultimo periodo ha messo online un portale riprogettato e presentato un nuovo logo, frutto di un restyling introdotto a 125 anni dalla fondazione.
Siamo entrati ormai in una dimensione in cui la maggior parte delle persone da casa preferisce con un click avere la prestazione. Un paese modernizzato passa attraverso la PA efficiente e modernizzata.
Al di là di supposizioni e congetture, il futuro di SPID è ancora da decidere, in bilico tra l’esigenza di siglare nuovi accordi con i gestori (dall’elenco uscirà presto Intesa) e l’ipotesi di migrazione a un sistema basato principalmente sull’impiego della Carta d’Identità Elettronica, fortemente promossa da alcuni esponenti dell’esecutivo.
Uno scenario ad oggi tutt’altro che ben definito, anzi, quasi nebuloso, da cui emerge ora la sagoma di una fantomatica applicazione unica per ogni operazione inerente all’identità digitale. In mezzo a questa confusione, oltre 34 milioni di cittadini che, talvolta in modo forzato e non sempre senza difficoltà, hanno raccolto l’appello di enti e governi iniziando a utilizzare lo strumento.