Alphabet ha presentato l’ennesima trimestrale dorata ai propri investitori, testimoniando una crescita degli introiti del 34% tra il 2020 e il 2021. Oggi il gruppo arriva così a superate i 55 miliardi di entrate nei soli primi tre mesi dell’anno, con circa 18 miliardi di profitti a propria disposizione.
Trimestrale Alphabet
Si tratta del risultato di una crescita complessiva che, nonostante l’annata sia stata fortemente compromessa per l’intera economia mondiale, non vede punti deboli sull’intero corpus di offerte dell’azienda di Mountain View. Lo spostamento online delle attività, del resto, non ha fatto altro che favorire gruppi che proprio su questo terreno coltivano la propria utenza, permettendo dunque a Google di trarre lucro tanto dal mercato dell’adv quanto da quello dei servizi erogati.
L’adv cresce in un anno da 33,7 a 44,7 miliardi di dollari con crescita lineare su ciascuno dei segmenti (Google Search, YouTube Ads e Google Network) che compongono questa voce, con YouTube a fare la voce grossa dopo un anno in cui molti sono stati i motivi per portare l’utenza sulla repository video di Mountain View. Google Cloud vede quasi raddoppiare la propria quota, superando i 4 miliardi e riducendo fortemente le perdite antecedenti.
Tutto ciò avviene in un contesto di mercato nel quale la crescita delle quotazioni è già stata ampia e si sommano i timori per cui al primo scricchiolio si possa sgonfiare tutto verso livelli più normalizzati. Ecco perché Microsoft ripiega nelle trattative after-hour nonostante una trimestrale ottima, ed ecco perché Google sale solo del 4% dopo i numeri stellari della propria (sempre e comunque numeri sostanzialmente in linea con le aspettative precedenti alla trimestrale). La sensazione è che il mercato voglia capire quanto il 2020-2021 sia stato un biennio anomalo in conseguenza della pandemia e quanto di questa crescita possa restare in termini strutturali nel futuro di queste aziende. La crescita era già scontata nel valore delle azioni GOOG, ora si guarda avanti. Con ogni probabilità l’accelerazione subita potrà dare molto a chi offre software e servizi cloud, ma la Borsa non vuole farsi trovare impreparata di fronte a eventuali timori recessivi: la crescita continua, ma senza più strappi al rialzo.