Per gli investitori del mondo Big Tech è un momento in cui bisogna avere il polso fermo e il sangue freddo, perché il ballo delle trimestrali di fine anno ha mandato in fibrillazione tutti i listini: non sfugge a questa dinamica anche Amazon, la cui giornata di ieri è stata emblematica. Si parte con una caduta improvvisa di quasi l’8%, frutto delle notizie provenienti da Facebook e dalla sfiducia che ha seminato su Wall Street (per tutto il giorno il gruppo di Zuckerberg è stato in calo del 25%); a fine giornata, però, il prezzo schizza del 14% riportandosi in territorio attivo nelle contrattazioni. Nel mezzo la comunicazione dei dati trimestrali relativi all’ennesima annata positiva.
Amazon, tutto cresce
Amazon ha messo a segno risultati eccellenti in ogni singolo aspetto del proprio complesso business. Il 2021 è stato sfidante, ma era chiaro fin da subito come il gruppo fosse pronto a cavalcare l’onda della pandemia e far leva sulle proprie peculiarità per mettere a segno vendite da record anche e soprattutto nel mezzo delle difficoltà.
Non sono cresciute soltanto le vendite complessive (ivi comprese quelle del difficile periodo natalizio, alle prese con problemi di approvvigionamenti e logistica), ma in territorio positivo sono andate anche il cloud di AWS, le sottoscrizioni Amazon Prime e soprattutto il mondo advertising. Proprio quell’advertising che ha rallentato Meta, in parallelo ha esaltato i numeri di Alphabet e Amazon differenziando fortemente l’andamento dei rispettivi pacchetti azionari.
In parallelo a questa comunicazione, Amazon ha altresì segnalato l’aumento dei prezzi di Amazon Prima negli Stati Uniti. Sebbene questa novità non impatti l’utenza italiana, l’aumento è qualcosa che inevitabilmente coinvolgerà tutti i Paesi serviti dal gruppo, all’interno di quella che è una strategia chiara per legare i servizi di vendita con quelli collaterali (cloud, intrattenimento, servizi e altro ancora). L’aumento delle sottoscrizioni del resto sta confermando la bontà di questa strategia, che per Amazon rappresenta un flusso di cassa continuo e certo, utile a smussare gli alti e bassi del mercato e sostenere i continui investimenti per consolidare i servizi di consegna.
Tra i numeri più impressionanti snocciolati dal gruppo, v’è il fatto che l’azienda occupa ormai 1,6 milioni di dipendenti in tutto il mondo: nel nostro Paese il gruppo conta inoltre circa 50 mila persone il cui lavoro dipende indirettamente da Amazon, il che estende il perimetro dell’impatto del gruppo sull’economia locale. Questo elemento è importante per le comunicazioni Amazon perché l’azienda, avversata da taluni per l’impatto predatorio che rischia di avere su grande e piccola distribuzione, per altri rappresenta un’opportunità di vendita e di mercato: per Amazon è importante equilibrare le due narrazioni per evitare che in prospettiva i margini di crescita possano ridursi a causa della percezione esterna.