Microsoft cresce ancora. La prima trimestrale del nuovo anno fiscale esordisce con dati positivi pressoché su tutti i fronti, premiando pertanto le strategie di un Satya Nadella che trimestre dopo trimestre dimostra di aver saputo ridisegnare Microsoft non soltanto sotto il profilo della strategia, ma anche in termini di profittabilità. Le entrate crescono del 19% anno su anno e il gruppo mette così a segno un trimestre da record rispetto allo storico del medesimo periodo.
Immediata e non scontata la reazione positiva in borsa che porta le trattative di fine giornata ad un +4%. Il dato viene infatti registrato nel contesto di una tempesta internazionale che affonda le borse (soprattutto USA) con pesanti cali in particolare in ambito tecnologico. In Europa crolla STMicroelectronics per il crollo della domanda di semiconduttori; negli Stati Uniti NVIDIA registra -9,79%, AMD -9,17%, Intel -4,67%, Apple -3,43%, Google -5,18%. Microsoft risulta dunque essere uno dei pochi segnali positivi all’interno di una giornata da dimenticare per gli investitori (e in attesa di capire quanto questi aggiustamenti al ribasso possano essere segnale di una inversione di tendenza dopo mesi di crescita generalizzata).
$MSFT RECORD Q1 EARNINGS
Revenue: $29.1 billion ⬆️ 19%
Operating income $10.0 billion ⬆️ 29%
Net Income: $8.8 billion ⬆️ 34%
EPS: $1.14 ⬆️ 36% pic.twitter.com/Epqwo1FCWw— Microsoft (@Microsoft) October 24, 2018
Microsoft, la trimestrale in dettaglio
In attesa dei risultati provenienti dai nuovi prodotti della linea Surface, il comparto hardware mette a segno una crescita del 14% che denota quanto di buono sia stato fatto sotto questo profilo in pochi anni: Surface doveva essere l’incarnazione di quel che Windows 10 rappresentava in termini di software, ma il progetto ha saputo presto dimostrare quanto la strategia fosse stata azzeccata ed il formato ibrido indovinato.
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Sebbene i numeri siano lontani dal raggiungere in questo caso la doppia cifra, segnali positivi anche lato Windows: le vendite di licenze OEM “Pro” sale dell’8% a fronte di una decrescita del 5% delle licenze base, il che sposta il baricentro delle vendite verso device di alta fascia, settori business e computing di alto profilo. Complessivamente anche Windows mette a segno un +3% che accompagna la lenta salita di Windows 10 alle spese delle precedenti versioni del sistema operativo.
Cresce complessivamente del 24% tutto il comparto “intelligent cloud“, che sempre di più rappresenta il motore principale degli introiti dell’azienda: era questo il fulcro della strategia “cloud first” di Satya Nadella e a distanza di poco tempo dall’insediamento fu immediatamente chiaro che sarebbe stato questo il punto di svolta per il gruppo dopo le correzioni in corso d’opera alle precedenti sbandate firmate da Steve Ballmer. Azure, in particolare, cresce del 76%.
+44% anche per il comparto Xbox, ove tanto la vendita hardware quanto gli abbonamenti al servizio online Xbox Live dimostrano di essere in ottima salute, +33% per LinkedIn, +17% per l’intero comparto Office (con un ulteriore aumento degli utenti abbonati, sintomo di entrate destinate a prolungarsi anche nei mesi a venire) e +17% per Bing e il comparto advertising.