Microsoft ha pubblicato i risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale, con numeri che superano quelle che erano le aspettative degli analisti e fotografano i cambiamenti attualmente in corso nel mercato informatico. Un mercato sempre più cloud, dove gli utenti sono apparentemente ben felici di pagare un abbonamento mensile piuttosto che di comprare il software una volta soltanto.
In totale, i ricavi Microsoft per il trimestre ammontano a 21,7 miliardi di dollari, cifra superiore a 21,06 miliardi attesi da Wall Street, con una crescita del 6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I profitti operativi ammontano a 6,6 miliardi di dollari, con un +5 per cento anno su anno.
I risultati complessivi della corporation di Redmond sono insomma decisamente positivi, mentre se si prova ad analizzare la babele costituita dalle performance dei vari business aziendali emergono luci, ombre e trend che andranno necessariamente verificati nel corso dei prossimi trimestri.
Il business dei telefonini Lumia , tanto per cominciare, ha fatto registrare vendite per 8,6 milioni di terminali – un risultato inferiore rispetto agli oltre 10 milioni del trimestre precedente ma una crescita del 18 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Bene anche le vendite del tablet Surface, con ricavi per 713 milioni di dollari e una crescita del 44 per cento anno su anno.
Per contro, le entrate afferenti alle console videoludiche Xbox (360 e One) sono crollate del 24 per cento, un risultato imputabile sia al minor numero di sistemi venduti (1,6 milioni contro i 2 milioni del 2014) che alla riduzione nel prezzo della nuova ammiraglia della linea di macchine ludiche.
Riduzioni importanti nei ricavi si sono avute anche per Windows e Office, due business che soffrono il rallentamento del ciclo di upgrade nel mercato PC, lo stop agli aggiornamenti da Windows XP e più in generale una crescita dell’appeal delle offerte di servizi cloud.
Il cloud rappresenta appunto una delle note positive della trimestrale Microsoft, con il servizio ad abbonamento Office 365 che è cresciuto del 35 per cento fino a 12,4 milioni di abbonati paganti, la ricerca su Bing e l’advertising a +21 per cento e i servizi di “cloud commerciale” (Azure, in sostanza) che hanno incamerato ricavi pari a 6,3 miliardi di dollari e un +106 per cento anno su anno.
Il CEO Satya Nadella si è detto particolarmente entusiasta della prospettiva che il software in scatola (e Office in particolare) si trasformi in abbonamenti da riscuotere ogni mese, e anche gli azionisti non vedono l’ora di “cloudificare” l’intero business di Redmond. Confrontando i risultati di Microsoft con quelli della concorrenza (Amazon in primis), le dimensioni economiche raggiunte dalle piattaforme cloud danno sostanza alle speranze SaaS, PaaS e compagnia espresse da Wall Street.
Alfonso Maruccia