Trojan antiporno diffonde il Corano

Trojan antiporno diffonde il Corano

Si sta diffondendo in queste ore: non viene considerato estremamente pericoloso ma introduce alcune innovazioni nelle strategie di diffusioni virali. E combatte una propria battaglia contro la pornografia
Si sta diffondendo in queste ore: non viene considerato estremamente pericoloso ma introduce alcune innovazioni nelle strategie di diffusioni virali. E combatte una propria battaglia contro la pornografia

Roma – Ha un curioso obiettivo il cavallo di troia che ignoti hanno posto in circolazione in rete nelle scorse ore: è infatti studiato per impedire agli utenti Internet che ne vengono infettati la navigazione sui siti pornografici. Non solo, il tutto è condito da una rivendicazione parzialmente scritta in Arabo e tratta dal Corano.

Denominato Yusufali-A , il trojan aggredisce gli utenti che utilizzano Windows su computer non adeguatamente presidiati, e una volta nel sistema cerca di interferire con la navigazione dell’utente. Ad esempio, quando si apre una pagina web dove sia riportata una parola compresa in un elenco su cui si basa il trojan, come “teen” o “sex” o “penis”, allora la finestra di navigazione viene ridotta ad icona. Al suo posto, il trojan propone un messaggio (vedi schermata) scritto parzialmente in arabo che recita:

Il messaggio del trojan “Yusufali: Sappi, dunque, che non c’è altro dio al di fuori di Allah, e chiedi perdono per i tuoi peccati e per quelli di tutti gli uomini e le donne che hanno fede, perché Allah sa come ci comportiamo e come agiamo anche all’interno delle nostre case”.

“Al contrario di altro malware – affermano gli esperti di Sophos – questo cavallo di troia non sembra catturare informazioni riservate ma agisce come una sorta di baluardo morale, bloccando siti che ritiene sbagliati. Naturalmente, anche il trojan può sbagliare e bloccare siti che non sono pornografici, pensiamo ai siti medici, o a quelli di natura sociale dedicati agli adolescenti”.

In realtà il trojan non si ferma qui: se non viene chiuso il sito web “bloccato”, allora il messaggio coranico lascia il posto ad un pulsante con la scritta, in inglese, “Clicca qui per uscire”. Come il mouse passa su quel pulsante, la finestra cambia ancora e mostra un nuovo testo “Oh No, sono in trappola”. A quel punto tre pulsanti propongono di chiudere il browser, spegnere il computer o riavviarlo ma in tutti e tre i casi, premendoli, si ottiene il logoff del computer dalla connessione ad Internet.

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Pubblicato il
6 set 2005
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