Trovati i pirati di Star Wars

Trovati i pirati di Star Wars

Le autorità statunitensi hanno identificato 8 persone, accusate di aver diffuso in anteprima l'ultimo episodio della saga di George Lucas. Uno di loro lavorava in uno studio per la post-produzione audiovisiva
Le autorità statunitensi hanno identificato 8 persone, accusate di aver diffuso in anteprima l'ultimo episodio della saga di George Lucas. Uno di loro lavorava in uno studio per la post-produzione audiovisiva


Los Angeles (USA) – Gli investigatori federali degli Stati Uniti sono riusciti a rintracciare otto cittadini californiani, accusati di aver diffuso copie pirata di “Star Wars III – la vendetta dei Sith”. Le indagini si sono svolte con estrema velocità, sollecitate dall’ira delle aziende di Hollywood: la pellicola, prima ancora della sua uscita nelle sale cinematografiche, era stata diffusa in anteprima utilizzando il celebre BitTorrent .

L’ FBI è riuscita a ricostruire con dovizia di particolari le cause della prima “anteprima pirata” nella storia del cinema americano: la prima copia illegale del kolossal fantascientifico, secondo la pubblica accusa, è stata trafugata da uno studio per la post-produzione . Al primo posto della lista degli otto accusati, che rischiano tutti il carcere , c’è infatti un giovane operatore audiovisivo.

Il fuochista dello scandalo sarebbe infatti Albert Valente, un ingranaggio del sistema Hollywood, accusato di aver dato il via ad una reazione pirata a catena . Il resto della storia è prevedibile e scontato: Valente, reo confesso, copia in gran segreto il master del film e lo presta ad un’amica. Un errore fatale: da Los Angeles al resto del mondo il passo è stato brevissimo. Tra legami intrecci di parentela e conoscenze, l’attesissima opera di George Lucas è approdata nella più grande rete telematica.

“E’ un crimine grave”, ricorda un pubblico ministero californiano, Kevin Ryan: “Gli Stati Uniti sono pronti ad utilizzare qualsiasi strumento per catturare ovunque i pirati”. Gli imputati dovranno adesso rispondere di un’accusa particolarmente pesante, che la legislazione USA punisce severamente : violazione del copyright . Marc Hoaglin, incriminato per aver messo online la pellicola, rischia fino a tre anni di reclusione in un penitenziario federale.

La vicenda ha comunque messo in luce le dinamiche della pirateria internazionale . Spesso i temutissimi pirati si nascondono, del tutto insospettabili, proprio all’interno dei circuiti produttivi e distributivi legali. Secondo MPAA , l’associazione dei produttori cinematografici americani, molti film raggiungono Internet in contemporanea alla loro uscita ufficiale per colpa di proiezionisti di sala e spettatori . Al più presto, promettono gli esperti di MPAA, i cinematografi impiegheranno sistemi elettromagnetici per mettere fuori uso telecamere e registratori, strumenti del mestiere per qualsiasi bootlegger .

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il
29 set 2005
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