Otto ordinanze di custodia cautelare sono scattate in seguito alle indagini condotte dalla Polizia sulle attività di un’organizzazione criminale accusata di truffa e falso ai danni di Telecom Italia e del Comune di Roma . Attività ritenute illecite, che reggevano un volume d’affari di oltre 10 milioni di euro.
Questa volta non si tratta di addebiti gonfiabolletta, ne di telefonate “rubate” alla compagnia telefonica. L’operazione Easy Money della Polizia Stradale di Roma, coordinata dal vicequestore Roberto Gabrieli e dal commissario Guido Martini, trae origine da un’altra inchiesta (chiamata Ghost Cars ) che nello scorso febbraio aveva permesso di consegnare alla giustizia nove persone, accusate di riciclaggio di auto e truffa alle compagnie di assicurazioni.
La nuova indagine, secondo quanto reso noto ieri dalla Polizia, ha smascherato il giro di affari di una banda che si ritiene contasse fra le sue fila alcuni avvocati, che avevano escogitato un sistema per incassare circa 8 milioni di euro da Telecom Italia a titolo di risarcimento in seguito a sentenze e atti di transazione fasulli, o di compenso per parcelle di prestazioni legali (anch’esse fasulle), con mandati di pagamento di cui i funzionari Telecom non controllavano la documentazione giustificativa.
È la seconda truffa scoperta nel giro di pochi giorni ai danni di Telecom Italia. La prima aveva però un carattere più pertinente all’attività TLC dell’azienda.
Il dipartimento Sgravi e Rimborsi fiscali del Comune di Roma emetteva invece bonifici – a titolo di rimborsi Invim – intestati a componenti dell’organizzazione criminale e a loro familiari, attraverso impiegati compiacenti, sotto forma di rimborsi fiscali. La Polizia ha analizzato 60 pratiche, riscontrandone 47 false, per un valore complessivo di 2,5 milioni di euro.