La migliore arma di difesa è l’attacco. Questa affermazione vale anche per il mondo delle criptovalute dove, sempre più spesso, si stanno diffondendo pericolosi raggiri detti anche truffe Bitcoin. Si tratta di attacchi hacker realizzati da cybercriminali esperti. Con ogni mezzo il loro obbiettivo è quello di appropriarsi del denaro dei poveri malcapitati che vengono presi di mira. Scopriamo insieme come riconoscere questi raggiri per non cadere nella loro trappola.
Truffe Bitcoin: due tipologie mettono in pericolo gli utenti
Le truffe Bitcoin stanno prendendo sempre più piede e non solo tra gli investitori in criptovalute. Spesso colpiscono anche poveri ignari che poco sanno di questo mondo. Anzi, i cybercriminali prediligono proprio questi ultimi perché possono essere raggirati con più facilità.
Ma come avvengono le truffe Bitcoin? Solitamente seguono due canali. Il primo punta a persone che sanno poco di finanza e investimenti, mentre il secondo, invece, riesce meglio a chi già mastica il settore e ha un portafoglio digitale attivo. Quindi:
- un attacco viene definito vishing e consiste in una chiamata nella quale un falso consulente promuove un investimento fasullo che pare vantaggioso e semplice. Attenzione però perché dietro ciò che sembra troppo bello per essere vero quasi sempre si nascondono le truffe Bitcoin;
- un altro attacco invece, detto phishing, avviene tramite email. Questa contiene un link specifico che rimanda a una pagina realizzata ad arte per spingere l’utente a fornire i suoi dati sensibili, soprattutto quelli bancari, come le credenziali di accesso al conto o le password ai portafogli digitali. Oppure molto più semplicemente promettono la vincita di Bitcoin o l’accesso a una piattaforma di trading con un regalo di benvenuto pari a diverse centinaia di euro in criptovalute per iniziare a investire.
Vishing e phishing nel mondo delle crypto spiegati dagli esperti
Finora abbiamo capito che non è solo il crollo della quotazione delle criptovalute a mettere in pericolo il capitale di una persona. Cerchiamo però di vedere più da vicino e dalla voce autorevole degli esperti come agiscono questi due raggiri specifici, così da poterli riconoscere. Un approfondimento su queste truffe Bitcoin ce lo ha regalato anche Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici. In modo molto semplice, ma esaustivo ha spiegato il risultato del primo attacco, quello vishing:
“In un susseguirsi di promesse a base di guadagni certi a fronte di esborsi minimi, si arriva alla proposta di versare qualche centinaio di euro per passare poi all’incasso nel giro di poche settimane, tutto tramite criptovaluta. Ecco, di quei soldi non si vedrà nemmeno l’ombra. All’utente arriva un messaggio in cui gli viene comunicato che è stato disposto il pagamento, ma in realtà non c’è nulla“.
Infine, Giacomelli, ha anche esposto cosa succede quando si subisce un attacco phishing:
“In questo caso l’utente riceve una email, in cui si promettono vincite o guadagni importanti. Per far scattare il premio, che sarà riconosciuto in criptovalute, bisogna cliccare un link e poi, una volta richiesti, fornire i propri dati personali. Ed è qui che scatta la truffa, con l’utente che si vede svuotare il conto. Quindi attenzione, non bisogna mai comunicare dati personali, a maggior ragione se non si conoscono i soggetti che li hanno richiesti“.