Quando manca ormai solo una decina di giorni alla scadenza del 19 agosto che (salvo dietrofront dell’ultimo momento) vedrà l’entrata in vigore effettiva del ban USA nei confronti di Huawei, dalla Casa Bianca arriva la firma di una misura che restringe ulteriormente il raggio d’azione del gruppo di Shenzhen negli Stati Uniti: l’Amministrazione ha sancito che nessuna agenzia federale potrà più rifornirsi di equipaggiamenti o servizi forniti dall’azienda cinese.
USA: no a Huawei per le agenzie federali
Ad anticiparlo nella giornata di ieri la redazione di CNBC, riportando voci di corridoio che hanno poi trovato conferma. Lo stop interessa anche altre tre società: ZTE, Hytera e Hikvision. È la conseguenza del National Defense Authorization Act (NDAA) approvato lo scorso anno dal Congresso e la cui applicazione è prevista entro e non oltre l’agosto 2020.
Il tema è ancora una volta quello legato alla sicurezza nazionale: da Washington si teme che le tecnologie di provenienza cinese possano costituire una fonte di rischio per la cybersecurity del paese, fungendo da strumenti per le campagne di sorveglianza e spionaggio attuate da Pechino. Accuse più volte respinte al mittente da Huawei, che ha commentato la notizia con una dichiarazione del portavoce Chase Skinner affidata alla stampa d’oltreoceano.
La legge NDAA e le sue disposizioni di attuazione non faranno nulla per assicurare la protezione delle reti e dei sistemi di telecomunicazione statunitensi, anzi, costituiranno una barriera commerciale basata sulla territorialità, invocando azioni punitive senza alcuna prova di illeciti. Alla fine saranno i cittadini delle zone rurali degli Stati Uniti a subire l’impatto più negativo, poiché i network che utilizzando per la connettività digitale sono basati su tecnologie di Huawei.
Il riferimento è alle infrastrutture per la connettività, in particolare a quelle che offrono copertura nelle zone rurali degli Stati Uniti. Con il ban confermato dalla firma di Trump, Huawei rimane fuori dai giochi per quanto riguarda l’allestimento delle reti 5G, settore in cui nonostante i blocchi imposti in alcuni paesi rimane leader a livello globale. Non è comunque da escludere che le aziende oggetto delle restrizioni possano continuare a ottenere, come già previsto, licenze temporanee per contratti con le realtà statunitensi, concesse analizzando singolarmente caso per caso.