Nell’ottobre dello scorso anno lo staff impegnato nella campagna elettorale di Donald Trump ha deciso di portare l’uomo più potente al mondo sulla piattaforma Twitch con l’obiettivo di strizzare l’occhio a un’utenza prevalentemente giovane nella corsa al secondo mandato presidenziale. Oggi il servizio ha imposto un ban temporaneo al Presidente USA.
Twitch: il ban di Trump per odio
Una decisione presa per comportamenti riconducibili a una “hateful conduct” durante la diretta: hate speech e incitamento all’odio. Sotto la lente d’ingrandimento la dichiarazione secondo la quale “il Messico ha mandato stupratori negli Stati Uniti” e alcuni commenti di stampo razzista pubblicati dagli spettatori in occasione di un suo recente intervento a Tusla in Oklahoma.
Al momento l’account del tycoon ancora non risulta essere ripristinato. Si parla comunque di una sospensione temporanea e non permanente. Queste le parole affidate alla redazione del sito The Verge da un portavoce della piattaforma.
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Da sei anni Twitch è sotto il controllo di Amazon, in seguito all’acquisizione valutata poco meno di un miliardo di dollari che ha consentito al gruppo di Jeff Bezos (non esattamente il miglior amico di Trump) di allungare le mani sulla realtà fortemente legata al mondo gaming.