Come si vota a oltre 400 Km di distanza dalla Terra? Lo ha spiegato la NASA illustrando nel dettaglio la procedura attraverso la quale gli astronauti della Stazione Spaziale Internazionale hanno preso parte alle Presidenziali USA 2020 attribuendo la loro preferenza a Donald Trump o Joe Biden per decidere il destino degli Stati Uniti.
ISS: voto dallo spazio per gli astronauti sulla ISS
Presenti a bordo gli ingegneri di volo statunitensi Kathleen Rubins (nell’immagine di apertura), Michael Hopkins, Victor Glover e Shannon Walker. Con loro sulla ISS anche i russi Sergej Ryžikov (comandante) e Sergej Kud’-Sverčkov insieme al giapponese Soichi Noguchi. Sulla struttura è stata allestita una vera e propria cabina elettorale per garantire la privacy durante l’assegnazione del voto.
Il sistema prevede la compilazione della scheda, poi la sua trasmissione in forma cifrata dal computer locale al suolo verso la struttura White Sands Complex nel New Mexico, attraverso la tecnologia TDRS (Tracking and Data Relay Satellite) per la trasmissione messa a punto dalla NASA. Da lì il pacchetto dati viene infine rimbalzato al Johnson Space Center in Texas dove il voto è conteggiato in forma elettronica insieme agli altri registrati nella contea di appartenenza.
La legislazione d’oltreoceano garantisce fin dal lontano 1997 la possibilità di votare anche ai cittadini impegnati in missioni spaziali. Il primo a usufruirne fu in quell’anno David Wolf dalla stazione russa Mir.
Forse mai come in questo caso l’esito dell’elezione presidenziale è in bilico. A dispetto delle previsioni che favorivano il candidato democratico il risultato è ancora incerto e serviranno con tutta probabilità diversi giorni per capire a chi saranno assegnati i voti per corrispondenza in alcuni stati chiave.