L’amministrazione Trump ha inviato una lettera alla Commissione europea per chiedere di eliminare il codice di condotta che dovrà essere seguito dagli sviluppatori dei modelli di intelligenza artificiale general purpose. Un portavoce della Commissione ha confermato la ricezione della lettera.
Regole troppo stringenti
Il lavoro sul codice di condotta è stato avviato a fine 2024. Si tratta in pratica delle linee guida da seguire per rispettare l’AI Act. La parte del regolamento che interessa i sistemi di intelligenza artificiale di uso generale, come ChatGPT, Gemini e Copilot, verrà applicata a partire dal 2 agosto 2025.
L’adesione al codice è volontaria, ma potrebbe essere approvato attraverso un atto formale dalla Commissione europea e diventare quindi vincolante. Il testo elenca in dettaglio i requisiti in termini di trasparenza, copyright e mitigazione dei rischi. L’amministrazione Trump contesta la forma attuale (l’11 marzo è stata pubblicata la terza bozza), chiedendo di abbandonarlo in quanto il codice è ritenuto troppo gravoso per le aziende statunitensi.
Nella lettera viene addirittura suggerito di sospendere l’applicazione dell’AI Act finché non verranno risolte le criticità rilevate dagli Stati Uniti. A metà marzo, il Presidente della Commissione Giustizia della Camera dei Rappresentanti (Jim Jordan) ha dichiarato che l’AI Act e altre leggi europee limitano la libertà di parola degli americani.
Il responsabile degli affari globali di Meta (Joel Kaplan) aveva invece evidenziato che il codice di condotta è impraticabile, quindi l’azienda non firmerà l’attuale versione. Se verranno rispettate le scadenze, la versione finale sarà disponibile entro il 2 maggio. In caso di violazione degli obblighi, le aziende che sviluppano i modelli AI rischiano sanzioni fino al 3% delle entrate globali annuali.