Sono giorni di prime volte per Donald Trump: la prima comparsa in pubblico indossando una mascherina e la prima conferma di un cyberattacco messo a segno dagli Stati Uniti nei confronti della Russia. L’azione, risalente al 2018 e più precisamente al periodo delle elezioni medio termine, ha visto come bersaglio la Internet Research Agency, società ritenuta vicina a Mosca e responsabile di una parte delle interferenze rilevate nel 2016 prima delle elezioni che hanno portato il tycoon alla Casa Bianca.
USA-Russia: Trump conferma attacco a IRA
Il Presidente ne ha parlato affermando che gli USA hanno “fermato la Russia”. I dettagli dell’operazione non sono stati resi noti. Trump ha inoltre aggiunto in modo erroneo che il suo predecessore Barack Obama non si è mai mosso su questo fronte. In realtà nel dicembre 2016, poche settimane prima di cedere la scrivania dello Studio Ovale, ha imposto sanzioni e cacciato 35 operatori d’intelligence dal territorio americano proprio in conseguenza a quanto avvenuto qualche mese prima.
La conferma dell’attacco costituisce un radicale cambio di atteggiamento per Trump, che in passato ha più volte negato vi siano state interferenze da Mosca nel processo democratico statunitense, nonostante siano state documentate da più parti e in modo approfondito.
Impossibile prevedere la reazione del Cremlino, ma con tutta probabilità non vi saranno interventi, considerando come la Russia non abbia mai confermato i legati tra le istituzioni del paese e le attività della Internet Research Agency, ufficialmente un’azienda privata con sede a San Pietroburgo. Detto questo, Washington ha già messo in campo una task force in vista della chiamata alle urne fissata per l’autunno, così da evitare che possa verificarsi di nuovo quanto accaduto quattro anni fa.