Il conto alla rovescia che porterà alle presidenziali USA corre veloce: tra poco più di un mese conosceremo il nuovo inquilino della Casa Bianca. In vista della chiamata alle urne del 5 novembre, i toni si fanno accesi. E non avrebbe potuto essere altrimenti. L’ultimo obiettivo finito nel mirino di Donald Trump è Google, con l’accusa di aver confezionato e diffuso brutte storie
sul suo conto.
Donald Trump accusa Google di favorire Kamala Harris
Il tycoon ha tirato in ballo la società californiana in un post su Truth, il social network che controlla direttamente attraverso la realtà TMTG (Trump Media & Technology Group). Tra le critiche rivolte al gruppo di Mountain View c’è anche quella relativa a un ipotetico sostegno della rivale Kamala Harris, sottoponendo all’attenzione dell’opinione pubblica solo fatti positivi riguardanti la candidata democratica.
Questa la tradizione completa, con tanto di MAIUSCOLO per sottolineare la presunta illegalità della condotta di bigG e punto esclamativo finale.
È stato stabilito che Google ha utilizzato illegalmente un sistema per rivelare e visualizzare solo brutte storie su Donald J. Trump, alcune inventate a questo scopo, mentre, allo stesso tempo, rivela solo buone storie sulla candidata democratica alle presidenziali Kamala Harris. Questa è un’ATTIVITÀ ILLEGALE e spero che il Dipartimento di Giustizia li perseguirà penalmente per questa palese interferenza nelle elezioni. In caso contrario, e in base alle leggi del nostro Paese, richiederò la loro accusa, ai massimi livelli, quando vincerò l’elezione e diventerò Presidente degli Stati Uniti!
Dal gruppo di Mountain View non sono giunti commenti. Nelle scorse settimane, anche Elon Musk (che controlla il social network X, ex Twitter) ha puntato il dito contro Google, accusando la società di censura per quanto riguarda le ricerche inerenti al candidato repubblicano. L’uomo più ricco al mondo, lo ricordiamo, si è apertamente schierato al fianco del tycoon in questa campagna elettorale.