A quanto pare Donald Trump sta bene, tornato a far parlare di sé anche per le uscite sui social dopo alcuni giorni trascorsi in un ospedale militare per curare il COVID-19. E tra i suoi primi post, uno entra a gamba tesa proprio sul tema coronavirus, in un momento delicato che vede la pandemia tornata a livello globale a far registrare una crescita significativa nel numero di contagi.
COVID e influenza: il ritorno di Trump
In un intervento di ieri affidato a Facebook e Twitter l’inquilino della Casa Bianca ha affermato che la malattia è in molti casi, in molte popolazioni, meno letale dell’influenza. La piattaforma di Mark Zuckerberg ha deciso di eliminare il messaggio, mentre quella di Jack Dorsey l’ha mantenuto online poiché ritenuto di interesse pubblico, facendolo però anticipare da un avviso in cui si parla di una violazione delle regole a proposito di informazioni fuorvianti e potenzialmente pericolose.
Questa la traduzione, punti esclamativi inclusi.
La stagione dell’influenza sta arrivando! Molte persone ogni anno, a volte più di 100.000 e nonostante il vaccino, muoiono di influenza. Finiremo per chiudere il paese? No, abbiamo imparato a conviverci, così come stiamo imparando a vivere con il COVID, in molte popolazioni molto meno letale!!!
Uno studio condotto dalla Johns Hopkins University smentisce la tesi sostenuta dal Presidente USA nel suo intervento, ritenendo che sulla base dei dati fin qui raccolti e analizzati dalla comunità scientifica è lecito supporre una mortalità fino a dieci volte più elevata tra chi viene a contatto con l’agente patogeno del COVID-19 rispetto a quanto avviene con quelli delle influenze stagionali. Tutto questo a poche settimane di distanza dalle elezioni che eleggeranno (o confermeranno) il prossimo inquilino della Casa Bianca.