Il libro “The Room Where It Happened: A White House Memoir” appena pubblicato da John Robert Bolton, ex Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti licenziato da Donald Trump nel settembre scorso, fa luce su alcuni dei retroscena che hanno portato alle decisioni prese alla scrivania dello Studio Ovale. Tra queste anche quelle riguardanti il ban di Huawei e i rapporti con la Cina, una vicenda complessa che da ormai oltre un anno vede l’azienda di Shenzhen inclusa nella Entity List del Dipartimento del Commercio d’oltreoceano.
I retroscena della Casa Bianca nel libro di John R. Bolton
In breve, il Presidente avrebbe preso in considerazione le pressioni giunte da Wilbur Ross (Segretario al Commercio) e da altri rappresentanti delle autorità in merito a una presunta attività di spionaggio della società asiatica (così come di ZTE) trattando la questione non come un problema di natura politica, tecnologica o diplomatica, ma come un’opportunità per strappare un accordo commerciale con Pechino e in prospettiva per sfruttare il conseguente beneficio in termini di consenso dell’opinione pubblica per la propria rielezione nell’autunno 2020. Tutto questo nel delicato momento in cui erano in corso le trattative per la fornitura delle componenti da destinare all’allestimento delle reti 5G.
In una conversazione con Steven Mnuchin (Segretario al Tesoro) alla quale ha assistito Bolton in prima persona, Trump avrebbe inoltre chiesto di intervenire con durezza sulla circolazione delle criptovalute, in particolare Bitcoin, ponendo freno al libero scambio della moneta virtuale. Il tycoon si è più volte espresso con parere critico nei confronti delle crypto, definendole “non monete” a differenza del dollaro o dell’euro.