Trump valuta l'abbandono di Facebook e Twitter in favore di Parler

Trump su Parler: via da Facebook e Twitter?

Lo staff del Presidente valuta la possibilità di abbandonare i due social network per spostare la campagna elettorale su un'altra piattaforma, Parler.
Trump su Parler: via da Facebook e Twitter?
Lo staff del Presidente valuta la possibilità di abbandonare i due social network per spostare la campagna elettorale su un'altra piattaforma, Parler.

Gli interventi di Facebook e Twitter sui post di Trump, con fact checking e rimozione delle inserzioni, non hanno lasciato indifferenti il Presidente USA e il suo staff, quotidianamente impegnati nella campagna elettorale in vista della chiamata alle urne nel prossimo autunno. Il tycoon e il suo entourage stanno valutando la possibilità di abbandonare i due social network più noti al mondo in favore di un’alternativa meno nota: Parler.

La campagna elettorale di Trump su Parler?

Fondata nell’agosto 2018 dal CEO John Matze, è ritenuta una piattaforma meno severa nei confronti di post e contenuti dalla natura discutibile. Secondo Wikipedia è diventata in meno di due anni la destinazione prediletta di chi è stato messo al bando da lidi online come Facebook, Twitter, YouTube e Reddit, guadagnando in particolare le simpatie e il favore di cospirazionisti e della estrema destra. Insomma, qualcosa di non troppo diverso da Gab.

Una mossa di questo tipo causerebbe però a Trump un danno importante in termini di pubblico raggiunto: i suoi account sui principali social calamitano oggi l’attenzione di oltre 110 milioni di follower negli Stati Uniti, 30 milioni su Facebook e 82 milioni su Twitter. Ad oggi Parler supera di poco il milione di iscritti, una quota infinitesimale rispetto a quella dei due colossi appena citati, anche se il ritmo di crescita è stato importante con il numero dei profili decuplicato in soli dodici mesi.

Sulla piattaforma è già attivo Brad Parscale, Campaign Manager che controlla la campagna elettorale del candidato repubblicano per la rielezione alla Casa Bianca. Questo potrebbe in qualche modo favorire il passaggio che però, al momento, sembra essere stato solo valutato e non pianificato.

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Pubblicato il
25 giu 2020
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