Oops I did it again! Donald Trump ci ricasca, o ci riprova, in ogni caso si ripete. La notizia di queste ore, infatti, è che l’ex-presidente degli Stati Uniti d’America intende scalare il mondo dei social network per costruire da sé ciò che, a suo dire, gli è stato negato in prima istanza al seguito dei blocchi subiti su Facebook e Twitter. Nasce così TRUTH, una realtà ancora tutta da comprendere ma fin dalla prima ora costruita a immagine e somiglianza del fondatore.
TRUTH
Per comprendere come ci si arrivi a questa scelta bisogna ripartire da capo, ossia da un Donald Trump presidente USA che con le proprie invettive mette in imbarazzo il mondo dei social media. Da una parte l’esigenza di filtrare le continue stilettate di Trump contro avversari e istituzioni, dall’altra il dovere etico di tenere in piedi la libertà di espressione di tutti (in modo particolare di chi rappresenta gli States). Toni sempre più aspri, parole sempre più acide, fino ad elezioni che hanno determinato la vittoria di Biden.
L’assalto al Congresso è la goccia che ha fatto traboccare un vaso che era ricolmo ormai da tempo, con una disfida tra Trump e Big Tech che non aspettava altro se non una scintilla per deflagrare. Al ban definitivo aveva fatto seguito “From the desk of Donald Trump“: doveva essere un social network alternativo, è stato invece una semplice newsletter senza grandi ambizioni.
Ora Trump torna improvvisamente in pista e lo fa con “Truth social“: per ora è semplicemente una homepage alla quale lasciare i propri contatti e con cui effettuare una prenotazione dell’app da App Store. Lo scopo? creare una “piattaforma di social media che incoraggio l’aperta, libera e onesta conversazione globale senza discriminazioni per ideologie politiche“. La vendetta è un piatto che si serve freddo, ma va comunque cucinato: questo è quel che sta cercando di fare Trump.