TSMC si trova attualmente tra “due fuochi”. Da una parte deve rispettare le regole del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti. Dall’altra deve rispettare le regole imposte dal governo locale. Il Ministro degli Affari Economici (J.W. Kuo) ha dichiarato che TSMC non può produrre chip a 2 nanometri fuori da Taiwan.
TSMC ha riceverà oltre 6 miliardi di dollari
Una legge taiwanese consente la produzione all’estero di chip meno avanzati rispetto a quelli prodotti in patria. In pratica, TSMC non può portare negli Stati Uniti (o altri paesi) un processo produttivo più avanzato di quello utilizzato nelle fabbriche di Taiwan. Il Ministro degli Affari Economici ha dichiarato:
Poiché Taiwan ha normative per proteggere le proprie tecnologie, TSMC non può attualmente produrre chip a 2 nanometri all’estero. Sebbene TSMC preveda di produrre chip a 2 nanometri all’estero in futuro, la sua tecnologia di base rimarrà a Taiwan.
Il riferimento è alle tre fabbriche che TSMC costruirà in Arizona, per le quali riceverà un sussidio fino a 6,6 miliardi di dollari, grazie al CHIPS and Science Act. La prima fabbrica, pronta entro il primo semestre 2025, produrrà chip a 4 nanometri. La seconda produrrà chip a 3 e 2 nanometri all’inizio del 2028. Infine, la terza fabbrica produrrà chip a 2 nanometri o più avanzati entro fine 2030.
In base alla roadmap, TSMC dovrebbe rispettare perfettamente la legge taiwanese, in quanto prevede di avviare la produzione locale di chip a 1,6 nanometri entro il 2026. Durante la campagna elettorale, Donald Trump ha accusato TSMC di derubare l’industria dei chip statunitense, in quanto potrebbe spostare la produzione in patria dopo aver intascato miliardi di dollari in sussidi da Washington per la costruzione di fabbriche negli Stati Uniti.
Aggiornamento (15/11/2024): l’amministrazione Biden ha finalizzato l’accordo con TSMC che prevede incentivi per 6,6 miliardi di dollari. Il chipmaker investirà oltre 65 miliardi di dollari per costruire tre fabbriche in Arizona.